Attualità
Scandalo Forestale: Riesame si riserva decisione, al vaglio presunte "amicizie importanti" della Santoro
Alfonso Stile
22 ottobre 2012 16:44
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CAPACCIO. Il tribunale del Riesame, chiamato ad esprimersi oggi, si è riservato ogni decisione in merito alla richiesta di revoca delle misure cautelari cui sono stati sottoposti i due sovrintendenti del Corpo Forestale dello Stato, Marta Santoro e del marito Antonio Petillo (nella foto). I giudici, infatti, hanno acquisito stamane le memorie difensive presentate dai legali dei due sottufficiali, finiti agli arresti con l’accusa di concussione e tentata concussione nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura di Salerno sulle presunte mazzette che i coniugi avrebbero intascato in cambio dell’omissione dei controlli, millantando amicizie influenti nei posti che contano. Ora i magistrati dovranno pronunciarsi entro il 26 ottobre prossimo, data oltre il quale scadono i termini di deposizione degli atti e, quindi, anche delle misure cautelari applicate nei confronti della Santoro e di Petillo, i quali, nel frattempo, hanno ampliato il numero dei legali difensori. L’ex comandante della Forestale di Foce Sele, infatti, d’ora in avanti sarà difesa dagli avvocati Antonello Natale ed Antonio Zecca di Salerno, mentre il collegio difensivo di Petillo sarà formato, oltre che allo stesso Natale, anche dall’avv. Domenico Guazzo di Capaccio. Intanto, dalle aule del tribunale filtrano nuove indiscrezioni sull’inchiesta, che potrebbe portare, nei prossimi giorni, a nuovi clamorosi sviluppi, finanche ad un nuovo filone, che potrebbe sfociare in uno stralcio o in un’inchiesta parallela, innescata dai risvolti delle indagini, molto delicate e tuttora in corso. Oltre alle testimonianze di una trentina tra imprenditori e titolari di strutture alberghiere, accorsi in fila davanti ai giudici per denunciare il presunto sistema tangentizio che il duo Santoro-Petillo avrebbe messo in piedi, l’attenzione degli inquirenti si starebbe ora concentrando sull’attività e sul ruolo di altri graduati in divisa, sia della Forestale che della polizia municipale, alcuni dei quali sarebbero stati già interpellati a vario titolo, nonché addirittura sottoposti a perquisizioni domiciliari ed al sequestro di materiale informatico e cartaceo ritenuto utile all’inchiesta. Al momento, sarebbero almeno tre le persone iscritte nel registro degli indagati, spuntate fuori da riscontri diretti ed incrociati, intercettazioni e dalla memoria del presunto cellulare di cui la Santoro avrebbe tentato di disfarsi durante la perquisizione domiciliare effettuata dai carabinieri del Ros all’alba del 3 ottobre scorso: proprio il legame con tali persone, di cui la Santoro avrebbe millantato “l’amicizia importante”, è sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti.



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