Attualità
Vallo, processo Mastrogiovanni: ultime arringhe in vista della sentenza di primo grado
Marco Rizzo
25 ottobre 2012 14:35
Eye
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VALLO DELLA LUCANIA. Continuano le arringhe degli avvocati degli imputati del processo Mastrogiovanni, in corso presso il Tribunale di Vallo della Lucania. E’ sulla scelta della contenzione, definita “legittima” che si snoda la teoria difensiva di molti dei legali che difendono medici ed infermieri del reparto di psichiatria dell’ospedale “San Luca” di Vallo, finiti sott’accusa per la morte del maestro cilentano Francesco Mastrogiovanni, avvenuta il 4 agosto del 2009. Azione lecita e il video choc ripreso dalle telecamere di videosorveglianza “viene solo a mostrare – afferma il legale difensore del medico Rocco Barone, Agostino De Caro – le modalità con cui si è svolta perché poi le scelte che sono state compiute dai medici sono state giuste”. Ed ancora a dare sostanza al discorso di De Caro è intervenuto Giuseppe Murino che difende il medico Michele Della Pepa. Nel corso della giornata è poi intervenuto l’avvocato Ciro Del Grosso che difende l’infermiere Giuseppe Forino: “Non ha fatto entrare la nipote di Mastrogiovanni – afferma Del Grosso - semplicemente perché si è presentata dinanzi alla porta di ingresso alle 18.33 quando si poteva accedere al reparto entro le 18.00. Ha così agito per tutelare la privacy degli altri pazienti che si stavano preparando per la notte”. L’udienza ha visto pure l’arringa di Michele Avallone, legale dell’infermiere Antonio Tardio, che ha affermato: “La nipote del mio assistito, in quel periodo alunna della sorella di Mastrogiovanni, è stata pesantemente apostrofata dalla professoressa tanto che quando faceva l’appello la chiamava solo per nome per non pronunciare il suo cognome”. Su questa dichiarazione la famiglia Mastrogiovanni ha preannunciato querela, mentre il processo riprende lunedì 29 ottobre, alle ore 9.30, con la prosecuzione delle discussioni dei difensori degli imputati.



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