VALLO DELLA LUCANIA. Il Corpo Forestale dello Stato del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Vallo della Lucania, diretto dal vicequestore aggiunto Fernando Sileo, ha sequestrato, in esecuzione del provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Vallo della Lucania, un intero centro sportivo in località “Prevetelupo” del comune di Vallo della Lucania, consistente in un complesso turistico alberghiero (nella foto) posto su tre livelli, più un piano interrato, che occupa una superficie coperta di circa 3.600 mq, comprende circa 80 camere, due sale ristorante, un bar reception, sale convegni, per una volumetria complessiva di circa 27.000 mq.
Inoltre, è stato sequestrato un altro corpo di fabbrica su due livelli adibito a palestra e centro benessere per una superficie complessiva pavimentata di circa 1.100 mq; inoltre un campo da tennis, una piscina scoperta di circa 450 mq, nove aree di parcheggio per una superficie di mq 6.000, aree destinate a passaggi coperti e percorsi pedonali e carrabili scoperti; inoltre, un’area adibita a campi di calcio regolamentare. L’area complessivamente sottoposta a sequestro si estende su una superficie totale di circa 30.000 mq.

Le indagini condotte da più di un anno dagli uomini del Corpo Forestale, sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania. Dall’attento esame dell’iter amministrativo, sono infatti emerse diverse irregolarità nel rilascio delle autorizzazioni, in un’area di particolare pregio ambientale soggetta a diversi vincoli.
L’intero procedimento è risultato in contrasto con le normative ambientali ed urbanistiche, in quanto viziato dal mancato rilascio della valutazione di impatto ambientale, nonché per l’omessa valutazione d’incidenza ambientale, vista la rilevanza delle opere. Inoltre veniva accertata la realizzazione di altri lavori abusivi, in difformità dai titoli autorizzativi, consistenti in ingenti entità di movimenti terra e scavi per la esecuzione di un piano interrato al di sotto dei plessi alberghieri, nonché nella realizzazione di un campo di calcio regolamentare in un’area sottoposta a divieto di edificabilità assoluta in quanto posizionata in prossimità del Torrente, con occupazione abusiva di circa 2.500 mq di area demaniale. Risultano indagati in concorso con il proprietario e committente dei lavori, L.P. di anni 79, il tecnico del comune di Vallo della Lucania e il responsabile del SOUP Cilento per il reato di abuso d’ufficio, oltre che per i reati ambientali e paesaggistici.

I tecnici progettisti e direttore dei lavori dovranno rispondere con il proprietario delle aree anche di falso in atto pubblico, di occupazione abusiva di demanio pubblico, nonché violazione delle normative sulla tutela delle acque pubbliche. Le indagini sono scattate a seguito delle segnalazioni di taglio di alberi lungo l’argine del Torrente Badolato, un affluente dell’Alento che scorre in un’area di notevole valenza ambientale. Gli investigatori hanno potuto stabilire una verosimile relazione dei fatti segnalati con il succedersi di casi sospetti di morti di esemplari di lontre trovate lungo la superstrada per Vallo della Lucania. Le lontre, animali notoriamente minacciate da estinzione popolano gli ambienti riparali di alcuni corsi d’acqua del Cilento. Nella fattispecie, a causa del disturbo antropico, probabilmente sono state costrette ad abbandonare il loro habitat naturale.

Dagli accertamenti compiuti dai forestali, congiuntamente con tecnici del Genio Civile di Salerno sono emersi movimenti di terra di notevole entità lungo le sponde sx del torrente, opere assolutamente vietate, consistenti nell’innalzamento delle quote originarie delle sponde del torrente Badolato, nelle modifiche dell’alveo naturale del torrente, e nel restringimento artificiale della sezione di deflusso delle acque e addirittura nello spostamento del corso del vallone “Cotomatto” emissario del Badolato.