Capaccio dice “no” al nucleare. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale di Capaccio Paestum, infatti, è stata approvata un’apposita delibera che impone il divieto di installare centrali nucleari alla foce del fiume Sele. “L’adesione a questa iniziativa – spiega il consigliere di maggioranza, Carmine Caramante – rappresenta un segnale di attenzione rivolto alla sicurezza dei cittadini del nostro territorio e vuole rafforzare la proposta di un modello energetico innovativo, pulito, sicuro ed economico che esclude il nucleare e che punta alla produzione di energia dalle fonti rinnovabili”. La delibera sarà presto inviata all’Associazione Legambiente, da sempre promotrice di una campagna nazionale contro qualsiasi forma di sfruttamento dell’energia atomica. Inoltre, l’Amministrazione comunale ha invitato i Comuni limitrofi a formalizzare il proprio “no” attraverso una delibera. Non è la prima volta che la zona del Sele viene scelta: già nel lontano 1979, stando ad un documento del Cnen (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, trasformato in Enea negli anni ‘80), Foce Sele sarebbe stato potenzialmente uno dei 40 siti scelti che poteva “ospitare” una centrale nucleare, ma che oggi, come ha evidenziato Greenpeace in un recente rapporto, “per i movimenti della terra ed il cambiamento atteso sui livelli del mare”, presenta forti rischi. La zona fu considerata idonea dal Cnen, ma a rischio allagamento dall’Enea. Oggi, però, i riferimenti al vaglio del Governo si basano su una mappa disegnata negli anni ’70 dall’allora Cnen per l’individuazione dei siti. Inoltre, il Governo ha varato una norma che prevede la possibilità di avviare la costruzione di una centrale nucleare anche in presenza del parere contrario delle istituzioni locali e delle regioni interessate.