SALERNO. “Parto esprimendo il mio dispiacere sull’esonero di Martusciello che va ringraziato per il lavoro svolto con professionalità ed abnegazione, anche con le difficoltà che sin dall’inizio della sua avventura ha dovuto affrontare. Il calcio purtroppo è così e spesso si è legati ai risultati. Abbiamo perso alcune partite allo stesso modo e ho dovuto fare valutazioni che vanno oltre l’aspetto sentimentale, per essere pragmatico e realista. Ringrazierò sempre mister Martusciello, ha lasciato tanto alla squadra e le basi da cui ripartiamo sono importanti. Gli auguro le migliori fortune, sperando che da qualche altra parte possa avere anche una buona sorte che qui non ha avuto”. Queste le prime parole del direttore sportivo Gianluca Petrachi intervenuto in conferenza stampa per la presentazione del nuovo mister granata, Stefano Colantuono.
“Ci tengo a mettere subito in chiaro che la scelta di Colantuono non è un ripiego ma è voluta da me senza imposizioni. Con Stefano abbiamo lavorato tanti anni fa in simbiosi al Torino e conosce benissimo questa squadra. Se mi fossi affidato ad un altro allenatore ci sarebbe voluto un periodo di adattamento che non abbiamo, perché la classifica non è bella e dobbiamo rialzarci per metterci in sicurezza. Il nostro obiettivo è di fare un campionato dignitoso e di farlo con caparbietà e carattere. Colantuono è pragmatico, la squadra ora ha bisogno di concetti semplici e di lottare. Dobbiamo essere anche meno belli ma produttivi. Questa rosa può assolutamente fare di più ed essere una mina vagante di questo campionato”.
Sulla situazione attuale della squadra: “Alcune criticità le avevo già constatate due mesi e mezzo fa. Avevo un rapporto forte con Martusciello, vedevo gli allenamenti e ne ho sempre parlato con lui, per fargli capire che c’erano cose che funzionavano benissimo ed altre meno. Il mister aveva una sua visione, forse in B serve fare qualcosa di diverso, giocando alcune volte anche in funzione dell’avversario”.
Il Direttore ha quindi concluso: “La scorsa estate volevo cambiare il più possibile. Quando è andato via Sottil, ho cercato di portare una ventata di novità. Col tempo mi sono reso conto che il campionato di B è particolare, è più difficile salvarsi che in A. L’equilibrio può arrivare dal pragmatismo. Con Stefano a Torino c’era una situazione simile, vicini ai playout, facemmo un gran girone di ritorno, perdendo la finale playoff col Brescia. Vorrei ritrovare compattezza e cattiveria, attraverso le motivazioni di Stefano. L’ho trovato assolutamente motivato, abbiamo tutte le carte per svoltare e fare un campionato diverso”.