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centro congressi Royal-Continental
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Napoli, 15 anni della Scuola Federiciana: presenti oltre 700 odontoiatri provenienti da tutta l’Italia
Comunicato Stampa
24 aprile 2015 17:25
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NAPOLI. Successo annunciato per il convegno su “I processi decisionali in terapia parodontale ed impiantare: cosa fare, come fare” ospitato ieri ed oggi a Napoli dal centro congressi Royal-Continental e promosso in occasione del suo quindicennale dalla Scuola di Specializzazione in Chirurgia Odontostomatologica dell’Università di Napoli “Federico II” con il patrocinio di Regione Campania, Comune di Napoli, ANDI, AIO e Collegio dei Docenti in Odontoiatria. Come previsto, infatti, oltre settecento odontoiatri provenienti da tutta l’Italia hanno affollato la sala dell’hotel partenopeo, in una due giorni di formazione ed incontri tenuta a battesimo anche dal vicepresidente della giunta regionale campana Guido Trombetti, assessore regionale all’università ed alla ricerca scientifica. “Nell’era di internet – ha commentato Trombetti – ci si chiede a volte perché incontrarsi ai convegni, ebbene la mia risposta è che questi appuntamenti servono a creare la comunità scientifica e, quindi, il progresso ed il benessere”. Accolti dal direttore della scuola Luca Ramaglia, tanti esponenti del mondo accademico e non solo hanno fatto del resto capolino alla manifestazione, a partire dal presidente della Scuola di Medicina della Federico II Prof. Luigi Califano, che in questa sede ha ufficialmente annunciato la nascita di un centro universitario di implantologia sociale che metterà a disposizione di soggetti afferenti a classi meno abbienti ed a costi concorrenziali non solo le professionalità dei docenti del Dipartimento Testa-Collo ma anche materiali di prima qualità ed apparecchiature di ultima generazione che molto difficilmente si trovano in altre strutture pubbliche o private. “Si tratta – ha spiegato Califano – di un’iniziativa che vede coinvolti tutti i docenti, e che garantirà al paziente cure classiche e sofisticate fino all’innesto di denti fissi che assicurano una migliore vita di relazione”. E tra interventi di professionisti italiani famosi nel mondo come Enrico Gherlone, Leonardo Trombelli, Pierpaolo Cortellini, Gianfranco Carnevale, Mauro Merli, Andrea Chierico e Matteo Chiapasco, la due giorni ha permesso ai professionisti del sorriso di contribuire anche alla causa della Fondazione “In Nome della Vita” di Napoli, promossa dal Cardinale Crescenzio Sepe che ne è presidente onorario per organizzare, coordinare e controllare i progetti di assistenza e beneficenza attivati dall’Arcidiocesi partenopea. Piuttosto che realizzare gadget, infatti, l’organizzazione ha stabilito di devolvere la quota prevista per questa voce in beneficenza e di invitare tutti i partecipanti a contribuire a loro volta all’attività della fondazione. A ritirare ufficialmente la donazione è intervenuto quindi don Tonino Palmese, accolto da Luca Ramaglia e da esponenti del mondo accademico come il commissario dell’Azienda Universitaria Federico II Prof. Giovanni Persico, Sandro Rengo, Gregorio Laino ed Antonella Polimeni. “Da quando è stata creata la fondazione questa è la prima volta – ha spiegato Palmese – che i partecipanti ad un convegno promuovono un’iniziativa così bella. La somma devoluta dalla Scuola contribuirà a rendere migliore la vita di tanti soggetti dell’area napoletana, e ringrazio per tanto il professore Ramaglia e quanti hanno a loro volta partecipato per averci dato questa opportunità”. Promosso in occasione del quindicennale della scuola, l’evento ha messo intanto in luce le problematiche e le soluzioni terapeutiche relative ad una patologia, la Parodontite (ovvero una gengivite con perdita di supporto dentario), che attualmente si attesta al sesto posto tra le più diffuse al mondo con oltre 700 milioni di individui affetti ed un picco d’incidenza intorno ai 40 anni di età.  In particolare, nei paesi occidentali oltre il 60% della popolazione adulta ne è affetta e più del 10% da una forma grave il che significa oltre 5 milioni di persone solo in Italia. La Parodontite va quindi intercettata e curata in tempo e spesso la sua terapia si associa alla necessità di rimpiazzare denti persi o irrecuperabili con protesi sostenute da impianti in titanio e per tale motivo si è fatto il punto sulle innovazioni offerte dalla moderna implantologia dentaria.



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