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INCASTRATI DALLA POLIZIA
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Capaccio, spari al suv di Ferrigno: azienda ittica rivale assoldò commando, 4 arresti
Alfonso Stile
16 ottobre 2018 13:50
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CAPACCIO PAESTUM. Al termine di un’articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno, gli agenti della Squadra Mobile della locale questura, su disposizione del gip del Tribunale di Salerno a seguito dell’udienza di convalida degli arresti, hanno eseguito questa mattina un provvedimento di custodia domiciliare nei confronti di quattro persone, un imprenditore di Capaccio Paestum e tre soggetti residenti nell’Agro Nocerino Sarnese, indiziate dei reati di tentata estorsione aggravata, detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da sparo e del relativo munizionamento.
L’attività investigativa trova la sua genesi nell’attentato subito il 5 dicembre del 2017 (leggi la notizia), sulla litoranea di Eboli, da un altro imprenditore ittico 37enne Agostino Ferrigno  (nella foto) di Capaccio Paestum, titolare della nota pescheria ‘Marechiaro’ ed operante anche nel mercato del pesce di Salerno, quando al suo indirizzo, mentre viaggiava a bordo della propria autovettura, venivano esplosi quattro colpi di fucile a pallettoni calibro 12 che attingevano la sua autovettura nei pressi della rotatoria a Campolongo, senza provocare danni alla persona. Le indagini hanno consentito di verificare innanzitutto il movente dell’azione criminosa, ovvero il tentativo effettuato, da un concorrente capaccese rivale nel settore ittico, di evitare che Ferrigno acquisisse ulteriori società e clienti, dando mandato ai soggetti arrestati di effettuare l’azione intimidatoria, resasi necessaria in quanto l’imprenditore-vittima era rimasto insensibile alle "sollecitazioni orali" che gli sconsigliavano di estendere la sua attività. Un vero e proprio commando assoldato per intimorire Ferrigno al fine di indurlo a non espandere ulteriormente la propria attività sul capoluogo salernitano. Durante le perquisizioni domiciliari, effettuate presso le abitazioni degli indagati, venivano rinvenuti e sequestrati 2 fucili a pompa cal. 12 e una pistola cal. 9x21, con le matricole abrase, nonché il relativo munizionamento.
L’inchiesta della Procura salernitana ha consentito di portare alla luce gli intessi criminali che, secondo gli investigatori, gravitano attorno al mercato del pesce. L’attività investigativa vede coinvolti anche due carabinieri che, come riferito in conferenza stampa dal procuratore della Repubblica facente funzione, Luigi Alberto Cannavale “sono stati trasferiti amministrativamente d'urgenza” perché “fornivano notizie e facevano piaceri ai soggetti sottoposti a fermo”.



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