Attualità
DANNO ERARIALE DA 1,7 MLN
DANNO ERARIALE DA 1,7 MLN
Eboli, Casa del Pellegrino: Corte dei Conti cita Cariello e 21 ex amministratori
Alfonso Stile
20 agosto 2021 11:48
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EBOLI. Uso improprio della Casa del Pellegrino. Il presidente aggiunto della Sezione Giurisdizionale regionale della Corte dei Conti, Marta Tanolo, ha fissato per l’8 febbraio 2022 l’udienza per la trattazione della causa che coinvolge 22 ex amministratori del Comune di Eboli, tra i quali l’ex sindaco Massimo Cariello ed il suo ex vice, Cosimo Pio Di Benedetto. 

Sulla scorta della relazione dell’Anac ottenuta su istanza del parroco che denunciò la vicenda, don Vincenzo Caponigro, la Procura campana della Corte dei Conti, a seguito di specifica indagine condotta dai finanzieri del Gruppo di Eboli, diretti dal magg. Nunzio Napolitano, il 21 aprile scorso notificò 22 inviti a dedurre, contestando un danno erariale complessivo di 1.713.700 euro, cagionato dalla revoca del finanziamento di pari importo da parte della Regione Campania, di cui ben 856.850 euro a carico di Cariello e 40.802 euro ciascuno per tutti gli altri componenti dell’allora Amministrazione civica coinvolti, già rinviati a giudizio anche per i profili penali della vicenda dal gup Vincenzo Pellegrino del Tribunale di Salerno.

Le argomentazioni presentate dai convenuti a propria difesa, a seguito del ricevimento dell’invito a dedurre, sono state tutte sostanzialmente mirate ad escludere l’elemento soggettivo della responsabilità ed oggettivo del danno, anche per una presunta “emergenza determinatasi nell’attività di un centro di assistenza sanitaria trovatosi privo di sede”, nonché per il rifinanziamento dell’opera da parte della Regione, seppur con misure diverse.

Tesi totalmente rigettate dalla Corte dei Conti, anche sulla scorta delle macroscopiche violazioni di legge rilevate dalla Commissione Europea con proprio rapporto di controllo al riguardo. Nello specifico, decisivo per la perdita del finanziamento fu l’operato dell’ex sindaco Cariello il quale “con la sua condotta illecita, ha trasformato quella che doveva essere una casa per pellegrini in un centro privato di riabilitazione”, avocando di fatto a sé poteri in materia di assistenza sanitaria a soggetti disabili che, invece, spettano esclusivamente all’Asl competente.

Oltre a Cariello e Di Benedetto, i magistrati contabili hanno citato Fausto Vecchio, Vito De Caro, Ennio Ginetti, Angela Lamonica, Matilde Saja, Maria Sueva Manzione, Lazzaro Lenza, Gianmaria Sgritta, Luigi Guarracino, Santo Venerando Fido, Mario Domini, Filomena Rosamilia, Emilio Masala, Giancarlo Presutto, Giuseppe Piegari, Vincenzo Marchesano, Rosa Altieri, Pierluigi Merola, Giuseppe La Brocca, Vittorio Bonavoglia.

Il finanziamento fu revocato in quanto il centro polifunzionale doveva essere riservato all’accoglienza di ceti sociali emarginati (anziani, minori, ragazze madri, alcolisti, etc.,), ma attraverso svariati atti amministrativi e gestionali fu destinato a finalità diverse, ovvero l’erogazione di servizio socio-sanitari da parte di privati, da quelle previste dal contributo comunitario, concesso ed erogato all’ente, a destinazione vincolata.



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