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SULLE MISURE CAUTELARI
SULLE MISURE CAUTELARI
Capaccio, sfiducia Palumbo: pm ricorre al Riesame, tremano consiglieri indagati
Alfonso Stile
23 novembre 2021 12:24
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CAPACCIO PAESTUM. Mazzette da 50mila euro per corrompere consiglieri, al fine di sfiduciare il sindaco Franco Palumbo, ed a funzionari comunali per aggiudicarsi appalti pubblici milionari a Capaccio Paestum. La Procura della Repubblica di Salerno, nella persona del pm inquirente Francesca Saccone, ha presentato appello al Riesame avverso la decisione del gip del Tribunale di Salerno, Francesco Guerra, di rigettare le richieste di misure cautelari avanzante nei confronti dell'imprenditore rocchese Roberto D'Angelo e degli ex amministratori di maggioranza coinvolti nell’indagine, che ne hanno ricevuto conseguente notifica, ovvero il carcere per D'Angelo, gli arresti domiciliari per Nino Pagano e Pasquale Accarino ed il divieto di dimora nella città dei Templi per Francesco Petraglia, Fernando Maria Mucciolo, Nellina Montechiaro, Angelo Merola ed il tecnico Carmine Greco.  L’udienza è stata fissata per il 6 dicembre prossimo.

Intanto, nella giornata di oggi, è previsto l’interrogatorio di garanzia di Roberto D’Angelo, finito agli arresti domiciliari: alla presenza del proprio legale, l’avv. Cecchino Cacciatore, l’imputato principale dell’inchiesta condotta dalla Procura salernitana e svolta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno, è chiamato a chiarire la propria posizione ai magistrati inquirenti rispetto ai fatti e reati contestati, in concorso con i sei consiglieri dissidenti ed il funzionario indagati, nonché in merito ad alcune intercettazioni poste agli atti con l’attuale sindaco, Franco Alfieri, dalle quali emergono l’appoggio fornito da D’Angelo nell’ultima campagna elettorale nella ricerca di altri candidati da inserire nelle liste ed i rapporti intrattenuti con l’attuale Amministrazione, circostanze che di fatto, unite al tentativo di corruzione del consigliere Giovanni Cirone e del funzionario Antonio Rinaldi, hanno convinto il gip a disporre la misura cautelare solo a carico di D’Angelo, seppur attenuata rispetto alla custodia in carcere richiesta dal pm. 



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