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SENTENZA BIS
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Capaccio Paestum, firme false: Antonio Rinaldi assolto anche in Appello
Alfonso Stile
20 maggio 2022 12:31
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CAPACCIO PAESTUM. Dopo la piena assoluzione in primo grado dall’accusa di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, per l’ex comandante della polizia municipale di Capaccio Paestum, Antonio Rinaldi, anche dalla Corte d’Appello di Salerno arriva la conferma integrale del verdetto emesso, il 27 febbraio 2019, dal giudice monocratico del locale Tribunale. 

Respinto, nello specifico, il ricorso presentato dall’allora agente ed attuale comandante dei vigili, Natale Carotenuto, parte civile nel processo, condannato per tale ragione al risarcimento delle spese sostenute, dalla controparte, nel secondo grado di giudizio.

Rinaldi (nella foto), attuale funzionario apicale dell’Area I dell’ente civico capaccese, nel 2017 fu rinviato a giudizio dal gip del Tribunale salernitano, in accoglimento della richiesta del pm inquirente, il quale aveva chiesto il processo per il maggiore dei vigili urbani in merito a fatti risalenti al 2011, con l’accusa che, nell’esercizio delle sue funzioni, aveva falsamente sottoscritto un’informativa inerente alcune demolizioni abusive realizzate lungo il Fiumarello a Torre di Mare.

Due le firme presenti sul documento in questione: secondo l’accusa, quella in merito all’estensore dell’atto non era quella del vigile urbano Natale Carotenuto, individuata come persona offesa; secondo i legali di Rinaldi, invece, l’informativa fu sottoscritta per intero dallo stesso comandante dei caschi bianchi, ovvero colui che, indipendentemente dalle firme apposte, era lo scrivente in prima persona agli organi preposti dell’atto.

A carico dell’imputato, difeso dall’avv. Michele Sarno, è stata presentata anche una perizia calligrafica eseguita, in consulenza tecnica d’ufficio, da un’esperta grafologa, attestante che, per il 65%, quella firma ricalcava i tratti tipici della grafia dello stesso Rinaldi. Un esito che, però, non è stato ritenuto sufficiente a provare che fosse stato proprio l’ex capo dai vigili urbani a firmare al posto del Carotenuto, pur generando un falso, ritenuto quindi ‘innocuo’ e non lesivo della sede pubblica da parte del giudice.



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