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LA SENTENZA
LA SENTENZA
Capaccio, usura aggravata: Cassazione annulla condanna per la Montechiaro
Alfonso Stile
23 giugno 2022 19:37
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CAPACCIO PAESTUM. Si è celebrato ieri, innanzi alla seconda Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione, il procedimento a carico di Alfonsina Montechiaro (già consigliere comunale di Capaccio Paestum nel corso dell'Amministrazione Palumbo) e suo marito Riccardo Gregorio, entrambi difesi dall’avv. Michele Sarno, e di Lucio Morlano, rappresentato dall’avv. Francesco Raeli, imputati del reato di usura aggravata in concorso. Nel giudizio con rito abbreviato di primo grado, innanzi al gup Ubaldo Perrotta del Tribunale di Salerno, erano stati condannati a 2 anni di reclusione e 4.000 euro di multa ciascuno. Sentenza confermata anche dalla Corte d’Appello di Salerno. A seguito di ricorso in Cassazione, proposto dai legali difensori degli imputati, però, gli Ermellini hanno pronunciato sentenza di annullamento delle rispettive condanne, con rinvio per nuovo giudizio alla Corte di Appello di Napoli. I fatti contestati dalla pubblica accusa risalgono al periodo compreso tra il 2009 e il 2011, allorquando, a fronte di un prestito di 100mila euro concesso ad un imprenditore capaccese in difficoltà, un 60enne allevatore bufalino che fu costretto poi a cedere capi di bestiame per onorare il debito contratto, avrebbero preteso, per il tramite di altri due imputati nei confronti dei quali si procede separatamente, la restituzione dell’intero capitale incrementato da un tasso d’interesse usuraio annuo del 136%. All'epoca, la Montechiaro non ricopriva alcuna carica pubblica. Le motivazioni della sentenza della Cassazione saranno rese note entro 90 giorni. 



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