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AVVERSO SENTENZA DI PRIMO GRADO
AVVERSO SENTENZA DI PRIMO GRADO
Eboli, Casa del Pellegrino: procuratore generale ricorre in appello
Alfonso Stile
05 ottobre 2022 12:44
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EBOLI. Il Procuratore generale campano della Corte dei Conti, Maurizio Stanco, ha presentato appello avverso la sentenza, emessa lo scorso agosto, con la quale la Sezione giurisdizionale per la Campania non ravvisò alcun danno erariale nella gestione della Casa del Pellegrino di Eboli, rigettando il giudizio di responsabilità amministrativa della Procura Regionale, che imputava all'ex sindaco Massimo Cariello e diversi amministratori dell'epoca un danno erariale di 1.713.700 euro, chiedendo di condannare gli stessi al risarcimento a seguito dell'improprio utilizzo dell'immobile pubblico, noto come centro polivalente "SS. Cosma e Damiano", che sostanzialmente venne adibito allo svolgimento di attività di riabilitazione fisica, da parte della cooperativa ISES, anziché all'erogazione di servizi di accoglienza ed assistenza in favore di persone svantaggiate.

Secondo il Procuratore generale, la sentenza di primo grado è erronea perché il danno alle pubbliche finanze è attuale e concreto, nonché rientrante nel paradigma dello "sviamento dalla funzione", ovvero "la lesione degli interessi finanziari della collettività per effetto del mancato raggiungimento delle utilità d'interesse generale". In particolare, dalla lettura della sentenza penale, si evince "in maniera lampante" come gli amministratori fossero assolutamente consapevoli di deviare, con la deliberazione approvata, il finanziamento comunitario dalla sua destinazione di legge. Sulla scorta di tali motivazioni, Stanco ha chiesto la riforma della sentenza di primo grado, citando di nuovo i coinvolti a comparire davanti alla Corte dei Conti in sede di appello.

Sulla scorta di una relazione dell'Anac, ottenuta su istanza del parroco che denunciò tutta la vicenda, don Vincenzo Caponigro, la Procura campana della Corte dei Conti, a seguito di specifica indagine condotta dai finanzieri del Gruppo di Eboli, notificò 22 inviti a dedurre contestando l'ingente danno erariale, cagionato dalla revoca del finanziamento di pari importo da parte della Regione Campania, di cui ben 856.850 euro a carico di Cariello e 40.802 euro ciascuno per tutti gli altri componenti dell'allora Amministrazione civica coinvolti, già rinviati a giudizio anche per i profili penali della vicenda dal gup Vincenzo Pellegrino del Tribunale di Salerno.



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