CAMPANIA. L’introduzione del Cin, il codice identificativo nazionale si trasformerà in un mostro giuridico, legalizzando abusivi e speculatori". Lo dichiara, in una lettera inviata a tutti i parlamentari componenti della X commissione Attività Produttive e Turismo della Camera, il presidente nazionale della rete extralberghiera nazionale Abbac e coordinatore europeo Aeo, Agostino Ingenito.
“Nella precedente versione disposta dall’allora Ministro Garavaglia, era stato previsto che i codici regionali si sarebbero trasformati in codici nazionali. Una soluzione semplice e immediata che avrebbe consentito alle piattaforme regionali di non dover procedere a complicate attività di interoperabilità con la piattaforma nazionale voluta nella nuova versione dal Ministero" rincara la dose.
"Dai riscontri che abbiamo fatto inoltre, con l’obbligo dei Comuni di attribuire un codice identificativo regionale all’atto della presentazione di una pratica per una locazione breve, e senza dovuti e preliminari controlli amministrativi ed urbanistici, in effetti, si consente anche a tanti operatori, consapevoli di difformità urbanistiche o irregolarità, di procedere in tempi rapidi ad ottenere il nuovo codice identificativo nazionale. Basterà infatti prendere il codice regionale attribuito d’ufficio dai Suap e farsi attribuire il codice nazionale e quindi potendo restare sui portali online di prenotazione, riuscendo cosi a mantenersi a galla, e non scomparire dai portali come previsto per chi non possiede un codice entro il 2 novembre" aggiunge Ingenito.
Quindi, conclude: "Ma il problema che solleva Ingenito è peculiare perché al momento la piattaforma nazionale non sembra abilitata ad accettare eventuali dinieghi da parte delle regioni e dei comuni per la cancellazione di quei cin, tenuto conto che la piattaforma non eroga cin provvisori, come invece erano stati previsti in precedenza, ma eventualmente cin non verificati. Insomma il rischio è che ciò che era stato introdotto per risolvere il problema dell’enorme abusivismo, promosso anche mediante i portali online di prenotazione, si trasformi in una strada facilitata per legalizzare gli stessi abusivi, che potrebbero cosi ottenere cosi aggirare ostacoli di verifica e controlli".