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Eboli, falsa assistenza agli alunni disabili: in 8 a processo per truffa aggravata al Comune
Alfonso Stile
31 maggio 2024 18:00
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EBOLI. Truffa aggravata, in concorso, ai danni del Comune di Eboli. Il gup Annamaria Ferraiolo del Tribunale di Salerno, in accoglimento della richiesta del pm Mariacarmela Polito della locale Procura della Repubblica, ha disposto il rinvio a giudizio per 8 persone. A processo Annamaria Sasso, coordinatrice del Piano di Zona S3; Assunta Di Novi, Antonella Giarletta e Gerardina Mogavero, rispettivamente presidente, vicepresidente e consigliera della cooperativa C.S.M. Service di Battipaglia; Anna Maria Mirra, Oraziantonio Leso, Lucia Buccella e Buoninfante Vincenza, rispettivamente, vicepresidenti e consigliera della coop Anche Noi di Eboli, consociata in ATI con la C.S.M. Service. La prima udienza si terrà il 19 settembre prossimo davanti al giudice monocratico Giuseppe Bosone della prima Sezione penale: nel collegio difensivo gli avvocati Roberto Picecchi, Gaetano Pastore, Costantino Cardiello, Valerio Di Nicola, Martino Melchionda.

I fatti risalgono ad inizio 2020, con le indagini delegate al Nucleo Economico-Finanziario della Guardia di Finanza del comando provinciale di Salerno, supportate da una dettagliata relazione dell’ANAC. Gli imputati sono accusati, nello specifico, di aver ottenuto un compenso non dovuto pari a 20.595 euro per servizi mai effettuati, ma falsamente attestati mediante falsa rendicontazione delle ore di servizio svolte, relativi all’assistenza specialistica per alunni con disabilità nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, nel comuni dell’ambito S3 (ex S5), nell’ambito del contratto stipulato con il Comune di Eboli, capofila. 

La coordinatrice Sasso risponde anche di falso in atto pubblico, avendo firmato la determina di erogazione a saldo delle fatture presentate dall’ATI, per la somma complessiva di 95.917 euro, comprensiva dei 20.595 euro non dovuti alle due cooperative, che, in qualità di persone giuridiche, sono imputate nel procedimento penale per non aver adottato efficaci modelli di organizzazione per prevenire i reati contestati, consentendo ai rispettivi amministratori di godere del profitto correlato alla presunta truffa ai danni del Comune, individuato come parte offesa.

L'ente civico si è costituito parte civile ed è rappresentato dall’avv. Sigismondo Lettieri, già comandante della Polizia Municipale. Accolta la richiesta di costituzione di parte civile anche per la mamma di uno dei ragazzi disabili non assistititi durante la chiusura delle scuole durante la pandemia da Covid 19, difesa dall’avv. Franco Cardiello.



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