Attualità
GOLPE PROMOSSO DA 6 CONSIGLIERI
GOLPE PROMOSSO DA 6 CONSIGLIERI
Capaccio: fallito clamoroso tentativo di sfiduciare il sindaco Voza (ESCLUSIVA STILETV)
Alfonso Stile
12 gennaio 2013 09:36
Eye
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CAPACCIO. Il sindaco di Capaccio, Italo Voza, ha rischiato di essere sfiduciato prima delle decorse feste di Natale. Un’iniziativa clamorosa, covata in seno alla maggioranza consiliare, avviata da ben sei consiglieri dell’Amministrazione dichiaratisi subito pronti a mandare a casa, anzitempo, il primo cittadino pestano. Un vero e proprio golpe di natura politica, perpetrato nell’ombra per oltre una settimana ma fallito per la durissima presa di posizione dello stesso Voza, informato del tentativo di sfiducia ai suoi danni da uno dei suoi fedelissimi, avvicinato ed invitato a firmare le dimissioni.
Una scoperta che ha costretto finanche un consigliere di maggioranza, accusato di essere il promotore della raccolta firme, a consegnare al sindaco le proprie dimissioni in bianco invitandolo a conservarle per 5 anni, al fine di dimostrare la propria innocenza rigettando ogni accusa di ‘tradimento’. Dimissioni che Voza ha strappato davanti a tutti i suoi consiglieri in una riunione-fiume, tenutasi prima di capodanno, nel corso della quale ha serrato i ranghi ribadendo le sue ferree regole di governo cittadino, accettando ogni forma di dialogo ma nessun ricatto, invitando al contempo a lasciare immediatamente la maggioranza chiunque non si riconoscesse più nel progetto amministrativo illustrato ai cittadini appena 7 mesi fa.

UN SINDACO POCO MALLEABILE?
Ma per quale ragione si è tentato di far decadere Voza? Le motivazioni sarebbero diverse, emerse in maniera sempre più aspra durante le riunioni di maggioranza, innescate da diversità d’opinione nella gestione della macchina amministrativa, complessi d’inferiorità e sottili gelosie.
In primis, al sindaco è stata contestata l’eccessiva fiducia e libertà d’azione concessa ai tecnici esterni, dagli assessori ai componenti del Nucleo di Valutazione interno, passando dall’ufficio di gabinetto fino al vicesindaco Nicola Ragni, bracci operativi che ridurrebbero ad un ruolo di subordine molti consiglieri di maggioranza, ovvero i portatori di voti e consensi, molti dei quali relegati in scarsa considerazione e poco coinvolti nelle decisioni che contano.
Tra il serio ed il goliardico, è stata anche redatta una sorta di ‘classifica’ di rendimento dei vari assessori (giudizi positivi solo per la Palumbo), per evidenziare l’insoddisfazione verso il loro operato e chiederne ‘la testa’ in favore della nomina di candidati nelle liste, tra cui professionisti locali. Non solo: alcuni consiglieri avrebbero chiesto lumi su tutte le assunzioni effettuate finora, ovvero da chi sarebbero state decise e su quali basi, proponendo l’azzeramento totale dei convenzionati, senza eccezioni, per poi spartire equamente tra i consiglieri la possibilità d’inserire personale a vario titolo.
Ma il principale motivo di contestazione a Voza, espresso in maniera subliminale, sarebbe stata la sua totale sordità rispetto a problematiche ritenute affaristiche, il suo rifiuto ad accontentare o sistemare certe situazioni andate avanti, in un certo modo, per anni: insomma, un sindaco scomodo perché paradossalmente troppo onesto, poco malleabile, poco addomesticabile e per nulla disposto a fare piaceri ed a scendere a compromessi politici?

“È FINITO IL TEMPO DEGLI INTERESSI PERSONALI”
La notizia del fallito tentativo di sfiducia ai suoi danni è stata confermata dallo stesso Italo Voza, in esclusiva, alla nostra emittente: “Non so come abbiate fatto a saperlo, vi posso solo dire che ci sono rimasto malissimo, che non me l’aspettavo; quando mi è stato riferito, ho convocato d’urgenza una riunione plenaria, perché volevo guardare tutti in faccia, volevo capire. Un consigliere mi ha consegnato dimissioni in bianco, che io ho strappato, perché a differenza di altri io non vivo di ricatti”.
Il sindaco, da Torino dove si trova con la moglie, con signorilità e disponibilità non si sottrae dall’esprimere la sua posizione: “Ho detto a tutti che il tempo dei favori e degli affari personali è finito, non c’è nessun potere da gestire o da spartire qui, ma solo un dovere di servizio serio, da rendere al paese ed ai cittadini nell’interesse collettivo. Questa è la mia linea, chi non la pensa così può andarsene subito, dichiararsi indipendente o passare all’opposizione, problemi in tal senso non ce ne sono, visto che toccherà poi a loro assumersi la responsabilità di certe scelte agli occhi della gente e di un paese che sento vicino a me, dalla mia parte, un paese che vuol bene al suo sindaco e lo aiuta a cambiare le cose”.
Voza non esita un secondo mentre, al telefono, esprime le sue conclusioni: “Vado avanti sereno per la strada che abbiamo tracciato, quello che si faceva in passato non m’interessa, sono qui per non commettere gli errori di chi mi ha preceduto e pensare al futuro; per questo ho scelto dei tecnici, perché non ci devono essere commistioni nelle valutazioni, affinché la gestione del comune sia valutata con occhi super partes al fine di migliorare l’efficienza dei servizi e degli uffici. Non cambierò alcun assessore, restano tutti al loro posto, mi ritengo soddisfatto del loro lavoro ed impegno. Io so che il paese è con me, che i cittadini hanno capito questo, quindi non temo nessuno, anzi sono sempre aperto al dialogo, anche se per qualcuno il mio rigore può essere sconveniente". (ESCLUSIVA STILETV)



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