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GLI ORRORI NELL'APPARTAMENTO A TORRIONE
GLI ORRORI NELL'APPARTAMENTO A TORRIONE
Salerno, madre dilaniata per cucinarne i resti: si scava nel passato del figlio-cannibale Lino Renzi
Redazione
24 luglio 2013 15:48
Eye
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SALERNO. Saranno i risultati degli esami autoptici a stabilire con esattezza come e quando sia morta la 75enne Maria Pia Guariglia (nella foto, a sinistra). Due le ipotesi: un malore o l’omicidio, efferato, da parte del figlio, il 45enne Lino Renzi (nella foto, a destra), con entrambi gli eventi comunque maturati all’interno dell’abitazione di Via Martuscelli, nel quartiere Torrione a Salerno, dove Renzi, attualmente in stato di fermo presso il reparto detentivo dell’ospedale “Ruggi”, ha poi proceduto a mutilare il corpo della madre, staccandole un braccio ed una gamba con l’utilizzo di un coltello ed una sega. In più, il 45enne stava procedendo a cucinare i resti, come evidenziato dalla presenza di pentole accese sul gas, per poi mangiarli rivelandosi cannibale. Sui fornelli, Renzi aveva posizionato una piastra, e nel congelatore del frigo è stato rinvenuto anche una parte di piede della vittima, ritrovata nel bagno, tra il water ed un mobiletto. Proprio l’odore forte del gas, avvertito dai vicini, ha permesso la segnalazione a vigili del fuoco e polizia, intervenuti sul luogo, dove è apparsa loro la scena macabra. Intanto, emergono nuovi particolari sul passato di violenze che la donna era costretta a subire. Episodi che riportano indietro di 10 anni, proseguiti fino al gennaio scorso, con tutta la trafila vissuta dal figlio, Lino Renzi, all’interno delle strutture sanitarie per provare a curare la malattia, la schizofrenia cronica. Tra gli scatti di violenza legati alla psicosi anche l’aggressione di qualche mese fa, a Prignano Cilento, dove il 45enne e la madre si erano trasferiti per qualche tempo e dove la 75enne possedeva una casa. Un tentativo, da parte di Maria Pia Guariglia, di tenere lontano dalla città il figlio, facendogli cambiare aria e modo di vivere. Lino Renzi avrebbe preso a sprangate, senza apparenti motivi, l’auto con a bordo un uomo. In merito alle notizie diffuse sulle condizioni mentali di Lino Renzi, il dott. Davide Amendola, responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Salerno, precisa che “il paziente, ricoverato dal 28 gennaio al 21 marzo scorso, è stato trattato con congrue terapie e successivamente affidato agli operatori del Centro di Salute Mentale di Salerno, con i quali si è concordato un ulteriore periodo di ricovero presso una Casa di cura psichiatrica accreditata del territorio, dalla quale è stato dimesso nel mese di giugno di quest’anno; inoltre – conclude la nota - non è stato dimesso direttamente dal nostro reparto di Salerno né tantomeno abbandonato a sé stesso ed alla famiglia, ma viceversa inserito in un Centro specializzato per la cura di tale patologia in una fase specifica di sub-acuzie”.



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