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ricadente in zona protetta
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Corleto Monforte, taglio abusivo di faggio: Forestale sequestra area boscata di 92 ettari
Comunicato Stampa
29 luglio 2014 12:05
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CORLETO MONFORTE. Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato dipendenti dall’Ufficio di Coordinamento di Vallo della Lucania, hanno posto sotto sequestro un’area boscata di estensione pari a circa 100 campi di calcio ricadente nel comune di Corleto Monforte, in località Cozzo del Rosieddo (nella foto), nella quale si stava realizzando un taglio boschivo in difformità al parere della commissione V.I.A. della Regione Campania.  Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, a circa 1400 metri di altitudine dove il faggio trova il proprio habitat ideale, in un’area ricadente in un sito Natura 2000, oltretutto in zona S.I.C. (Sito di interesse Comunitario) e Z.P.S. (Zona a Protezione Speciale), i forestali hanno accertato che, su terreno di proprietà comunale, era in corso il taglio di “avviamento a bosco vetusto” di un bosco governato ad alto fusto di specie faggio.  Le indagini condotte hanno consentito di accertare che le operazioni di taglio venivano eseguite in difformità a quanto prescritto nella relazione di valutazione di incidenza ambientale della Regione Campania Settore Tutela Ambiente. La località Cozzo del Rosieddo, infatti, rientra in quelle aree ricadenti in un sito Natura 2000,  nelle quali per limitare gli effetti diretti sugli habitat naturali e seminaturali, nonché sulla flora e sulla fauna selvatica, gli interventi non debbono eseguirsi durante la stagione riproduttiva delle differenti specie di fauna e senza recare comunque disturbo e pregiudizio alle stesse ed agli habitat tutelati. Sulla scorta delle verifiche in campo durante le operazioni di taglio si appurava invece, che le attività in corso venivano effettuate in piena stagione riproduttiva, vanificando di fatto le misure di mitigazione prescritte nella relazione di incidenza ambientale. Quindi al fine di evitare che il reato fosse portato ad ulteriore conseguenze, i forestali hanno   provveduto a porre sotto sequestro l’intera area di estensione pari a 92 ettari e tutto il materiale legnoso già tagliato e giacente a terra nell’area di cantiere, per un totale di circa 300 piante di faggio. La tutela degli habitat all’interno dei siti protetti è un bene giuridico cui viene rivolta attenzione crescente sia in ambito comunitario che nel nostro ordinamento interno nel quale è diventato  oggetto di specifica previsione normativa contenuta nell’art. 733 bis del codice penale; articolo che infatti è rubricato “distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto”.  “Il Corpo forestale dello Stato è quotidianamente impegnato a preservare e difendere il patrimonio boschivo del verde Cilento - dichiara il Vice Questore Aggiunto forestale Fernando Sileo, responsabile del CTA di Vallo della Lucania - e continueremo nell’azione di prevenzione e controllo di gestione dei boschi, affinché venga rispettata la vocazione e la destinazione naturale delle aree e siano puniti gli interventi in contrasto con gli strumenti di pianificazione e gestione del territorio”.



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