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MOMENTI DI TENSIONE SULLA SS18 IN LOCALITÀ CAFASSO
MOMENTI DI TENSIONE SULLA SS18 IN LOCALITÀ CAFASSO
Capaccio, profughi in rivolta: arrestato magrebino, carabiniere preso a calci
Alfonso Stile
11 agosto 2014 13:00
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Momenti di tensione questa mattina sulla SS18, nei pressi dello svincolo in località Cafasso, dove 17 profughi magrebini, dopo aver abbandonato la casa-accoglienza Onmic in Via Vecchia Cilentana a Capaccio, si sono incamminati a piedi, con zaini in spalla, sulla trafficata arteria stradale, verso le ore 10:00, con l’obiettivo di trovare un mezzo per raggiungere il centro di accoglienza a Salerno, in segno di protesta contro le condizioni riservate loro presso la struttura capaccese. Il corteo, oltre a rallentare il già intenso traffico veicolare estivo, ha innescato il tempestivo intervento dei carabinieri della locale Stazione, diretti dal l.te Serafino Palumbo: gli extracomunitari, però, hanno iniziato ad andare in escandescenze, costringendo i militari a chiamare subito i rinforzi. Sono così sopraggiunte due pattuglie della Compagnia di Agropoli, con la presenza del cap. Giulio Presutti sul posto (nelle foto): i profughi, però, hanno continuato a mostrare insofferenza alle disposizioni dei carabinieri, costretti a tirare fuori gli sfollagente quando uno di loro ha sferrato un calcio ad un militare dell’Arma. Lo straniero è stato subito fermato dai colleghi, e dopo essere stato posto in stato di fermo presso la caserma agropolese, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di mezzi militari. I carabinieri sono riusciti a riportare la calma in pochi minuti, evitando così che la situazione degenerasse. Secondo quanto riferito dai profughi ai militari dell’Arma, infatti, alla base della protesta vi sarebbe il trattamento riservato loro presso la struttura di Capaccio: in particolare, la colazione sarebbe addirittura servita troppo presto al mattino, costringendoli ad alzarsi presto, nonché la qualità dei pasti e la presenza insopportabile di zanzare. Gli extracomunitari in questione sono gli stessi che, il 31 luglio scorso, bloccarono Via Ponte Marmoreo costringendo le forze dell’ordine ad intervenire sul posto, lamentandosi per i tempi di rilascio dei documenti dalla prefettura per l’ottenimento dei permessi di soggiorno. Dall’O.N.M.I.C. Salerno, l’associazione che gestisce la struttura di Via Vecchia Cilentana di Capaccio Paestum, viene ribadito, intato, che “gli immigrati che hanno deciso di lasciare volontariamente il centro d’accoglienza sono gli stessi che inscenarono la protesta lungo Via Ponte Marmoreo. Alle loro parole su disagi vissuti all’interno dell’abitazione non intendiamo rispondere, anche perché ci sono altri trenta profughi che vengono da noi ospitati e che non si lamentano di nulla per il trattamento a loro riservato”. 

AGGIORNAMENTO - COMUNICATO UFFICIALE CARABINIERI

Come anticipato da StileTV, i carabinieri della Compagnia di Agropoli, diretti dal cap. Giulio Presutti, hanno tratto in arresto il 26enne Cisse Abdul Malick, cittadino della Costa d’Avorio, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, radunata sediziosa e rifiuto di obbedire all’ordine di scioglimento. Insieme ad altri extracomunitari, provenienti in corteo dal centro di accoglienza di Capaccio, inscenava una manifestazione di protesta con l’intento di bloccare la viabilità sulla SS18: gli immigrati, dopo aver percorso in fila indiana la Statle dallo svincolo per Capaccio capoluogo, raggiungevano lo svincolo per Cafasso, dove si raggruppavano sulla corsia di accelerazione e qui, alcuni di loro si sdraiavano a terra, mettendo in pericolo la circolazione stradale e la propria incolumità. Gli immigrati lamentavano l’eccessiva attesa per il rilascio dei permessi di soggiorno, il non gradimento del cibo e degli orari in cui lo stesso viene somministrato, nonché la presenza di zanzare. Sul posto intervenivano i militari dell'Arma della Compagnia di Agropoli che provvedevano a far sgomberare il tratto stradale occupato. Solo pochi migranti si opponevano. Tra questi Cisse Andul Malick che resisteva colpendo con spinte e calci i militari operanti, e veniva pertanto tratto in arresto. I rimanenti manifestanti si disperdevano senza ulteriori disordini.

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