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avanzate da procura vallo
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Capaccio, morte neonata Debora Feo: tra un mese le decisioni sui due rinvii a giudizio
Redazione
31 gennaio 2015 09:50
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CAPACCIO. Bisognerà attendere altri 30 giorni per sapere se saranno accolte  le due richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Procura di Vallo della Lucania per la morte della piccola Debora Feo, la neonata di Capaccio deceduta il 27 marzo 2012, dopo circa 12 ore dal parto, all’ospedale “Monaldi” di Napoli, dove era stata trasferita dal “San Luca” di Vallo. Il collegio difensivo ha chiesto ed ottenuto, infatti, dal giudice  ulteriori 30 giorni di proroga per presentare le proprie controdeduzioni in funzione della particolare complessità della vicenda. Dopo di che  il gup dovrà pronunciarsi in maniera definitiva sulla vicenda  con il rinvio a giudizio oppure l’archiviazione. Sul tragico episodio la Procura di Napoli aveva aperto un’inchiesta, trasferita poi per competenza alla Procura di Vallo della Lucania, notificando sette avvisi di garanzia ad altrettanti sanitari del nosocomio vallese. Il pm della Procura di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, aveva poi formulato richiesta di rinvio a giudizio per la ginecologa e l’ostetrica che hanno assistito Anna Orlotti, la mamma della piccola Debora, durante il parto. Per entrambe il capo di imputazione è di omicidio colposo. Archiviate invece le posizioni degli altri cinque indagati. Secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, negligenze nella gestione del parto hanno portato alla morte della piccola. L’inchiesta era partita dopo la denuncia di Alfonso Feo, padre di Debora, presentata alla Procura di Vallo della Lucania.



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