“L’autoriforma del sistema delle banche di credito cooperativo non è una manovra che può essere calata dall’alto. Ha sbagliato chi ha inteso procedere in autonomia e senza confrontarsi con quanti quotidianamente operano sui territori nel segno della cooperazione a vantaggio di famiglie ed imprese”.
Questo il parere di Giuseppe Ottone, presidente del Sindacato del personale Direttivo Banche di credito Cooperativo - Casse Rurali, in relazione alla paventata riforma del sistema delle Bcc. Il massimo esponente del Sinadi plaude, quindi, alle iniziative di Antonio Marino, direttore generale della Bcc Aquara, e di Michele Albanese, direttore generale della Banca Monte Pruno, attivatisi affinchè ogni decisione eventuale del legislatore venga assunta dopo un confronto con gli attori del comparto. “Non è corretto pensare di accorpare in grandi gruppi le oltre 200 Banche di credito cooperativo presenti in Italia e che hanno ciascuna una propria identità il più delle volte differente da quella delle consorelle. Senza contare che chi propone una autoriforma calata dall’altro è tra coloro che hanno creato l’occasione per originare criticità tra le banche di redito cooperativo in alcuni casi irreversibili”. Lo stesso presidente del Sinadi sottolinea che “pur essendo vero che al momento una soluzione valida per tutti allo stesso modo è inesistente occorre pure indicare che chi ha proposto l’autoriforma in autonomia non può rappresentare le esigenze di tutti”. Quindi Ottone annuncia che intende a breve incontrare in Campania i rappresentanti delle Banche di credito cooperativo dal momento che “la riforma delle Bcc è un momento di democrazia che deve prendere il via dai territori come ragionevolmente hanno compreso i direttori Antonio Marino e Michele Albanese che in tale ottica si stanno spendendo”.