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GRAZIE AD INVITALIA, MA BISOGNA FARE PRESTO
GRAZIE AD INVITALIA, MA BISOGNA FARE PRESTO
Cilento, turismo: 4 Comuni e 15 imprenditori uniti per maxi progetto di sviluppo da 58 mln di euro
Alfonso Stile
04 agosto 2015 08:27
Eye
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CILENTO. Quattro comuni cilentani e 15 noti imprenditori turistico-alberghieri uniti per un maxi progetto di sviluppo territoriale di quasi 60 milioni di euro, finalizzato allo sviluppo dell’offerta ricettiva attraverso il potenziamento ed il miglioramento della qualità dell’offerta, delle attività integrative e dei servizi di supporto alla fruizione del prodotto turistico. Il tutto grazie ad Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia: si tratta di una Spa che gestisce tutti gli incentivi nazionali che favoriscono sviluppo, occupazione e rilancio economico delle aree di crisi e dei settori strategici, tra cui appunto il turismo. Protagoniste le amministrazioni comunali di Capaccio Paestum, Agropoli, Giungano e Castellabate: raccolto il lungimirante impulso del Cda della “Magna Graecia Sviluppo”, che ha già al suo attivo diversi interventi per lo sviluppo del territorio dei Comuni afferenti, è stata costituita infatti una rete d’imprese composta da 15 imprenditori di spicco locali, alla cui presidenza è stato nominato il sindaco di Giungano, Francesco Palumbo. Nello specifico, l’ammontare complessivo degli investimenti ammonta a 58,2 milioni di euro, di cui ben 41,6 mln elargiti con significative agevolazioni (di cui 22,1 mln a fondo perduto): il progetto tutto cilentano mira, tra l’altro, ad incrementare la ricettività locale di oltre 500 camere.
Un plauso all’iniziativa, che potrebbe sancire un punto di svolta per il rilancio del settore, giunge direttamente dal presidente del Consorzio albergatori “Paestum In” di Capaccio, Pino Greco: “Grazie all’impegno e alla tenacia di Franco Palumbo e dei suoi colleghi sindaci, Italo Voza e Franco Alfieri, è stato possibile coinvolgere e coordinare gli Enti ad aderire ad un progetto così qualificante e innovativo ma, soprattutto, convincere ed interessare diversi imprenditori a farne parte attiva e propositiva. La storia pregressa delle Amministrazioni dei nostri territori e le delusioni e difficoltà che hanno caratterizzato, ma sarebbe meglio dire frenato, lo sviluppo imprenditoriale a sud di Salerno, infatti, non sono stati facili scogli da superare, così come non lo sono stati né la particolare crisi economica né la convinzione di molti imprenditori che, pur avendo raggiunto livelli di buona coesione ed eccellenza nelle loro aziende, diffidano ancora di estendere tale metodologia aggregativa alle altre aziende del territorio”.
“Il Contratto di Sviluppo – ha spiegato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia - conferma la sua validità ed è un’importante risposta del governo alla domanda di sviluppo. Invitalia s’impegnerà, come e più che nel passato, a ridurre al massimo i tempi di valutazione di queste proposte continuando a garantire il più alto livello di trasparenza e, per quanto nelle sue possibilità, di semplificazione”.
“Quest’ultima affermazione, in particolare, è di notevole importanza oltre che degna di un’attenta e ponderata valutazione – aggiunge Greco - tutto quanto fatto finora è si stato fondamentale, ma il prosieguo è addirittura vitale. Bisognerà, infatti, che i progetti presentati risultino cantierabili al momento dell’eventuale approvazione del Contratto di Sviluppo, pena la loro successiva bocciatura e, ciò non è affatto semplice né dal punto di vista dei tempi né, tantomeno, dal punto di vista proceduralePer sopperire a tali difficoltà, è stato proposto, nell’ultima riunione tenutasi presso il Mec Hotel, d’istituire un tavolo di coordinamento, ovvero una task-force tra gli Enti coinvolti che, attraverso la competenza dei responsabili degli Uffici interessati, possa guidare gli imprenditori a raggiungere, con sicurezza e legittimità, gli obiettivi che si sono impegnati a realizzare”. 

CHE COS’È INVITALIA
Il contratto di sviluppo è, da tempo, il principale strumento di politica industriale del nostro Paese per realizzare investimenti strategici e innovativi di grandi dimensioni nel settore industriale, turistico e di tutela ambientale. Le risorse finanziarie, che provengono dal Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, sono destinate per l’80% al Mezzogiorno e per il 20% alle regioni del Centro-Nord e potranno essere incrementate ulteriormente con i fondi della programmazione comunitaria e nazionale.
La disciplina di tali contratti di sviluppo è stata adeguata alle nuove norme in materia di aiuti di Stato che sono entrate in vigore dal 1° gennaio 2015. Lo strumento agevolativo, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Invitalia, sostiene investimenti strategici e innovativi di grandi dimensioni, pari ad almeno 20 milioni di euro (7,5 milioni per il settore agroindustriale). Il programma di sviluppo oggetto del contratto può essere di tipo industriale, turistico o per la tutela ambientale ma, l’obiettivo è comune, ovvero favorire la riqualificazione settoriale, lo sviluppo di filiere e di poli di specializzazione, il riposizionamento competitivo di settori tradizionali, l’attrazione degli investimenti esteri.
I contratti di sviluppo, infine, possono essere presentati da singole imprese e/o da più imprese ma, anche da Reti d’imprese che decidano di realizzare il programma in forma congiunta. In quest’ultimo caso però il contratto di rete - che deve configurare una collaborazione effettiva, stabile e coerente rispetto all'articolazione delle attività, espressamente finalizzata alla realizzazione del progetto proposto - deve prevedere obbligatoriamente la nomina dell'organo comune, che agisce in veste di mandatario dei partecipanti, attraverso il conferimento da parte dei medesimi, con atto pubblico o scrittura privata autenticata, di un mandato collettivo con rappresentanza per tutti i rapporti con il Ministero dello Sviluppo Economico. Come dichiarato da Domenico Arcuri, Amministratore delegato di Invitalia, c’è stato un “boom” di domande presentate dopo l’apertura dello sportello del 10 giugno scorso, a “testimonianza della ripresa finalmente in atto nel nostro sistema produttivo”.



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