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LEGAMBIENTE PLAUDE, SCETTICI RAGNI E PROGRESSISTI
LEGAMBIENTE PLAUDE, SCETTICI RAGNI E PROGRESSISTI
Capaccio, Villa Salati venduta a privati per 4 milioni: Comune esercita diritto di prelazione
Alfonso Stile
09 giugno 2016 15:12
Eye
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CAPACCIO. Il caratteristico complesso di Villa Salati, immerso nel cuore dell’area archeologica di Paestum (nella foto), venduto a privati per 4 milioni di euro. L’atto di compravendita, datato 24 febbraio 2016, è stato siglato tra i proprietari dell’immobile con annesso giardino, Cecilia Leone e Evelina Iannitti Salati, ed i legali rappresentanti della società acquirente, la ‘Sole Mio srl’. Trattandosi di un complesso di valore storico e culturale, ai sensi del D.lvo 42/2004, il competente Ministero e gli enti pubblici interessati possono però esercitare la prelazione sull’acquisto, entro 60 giorni dalla comunicazione dell’atto, allo stesso prezzo stabilito nell’alienazione. A tale scopo, con delibera di Giunta n. 185 del 30/05/2016, l’Amministrazione comunale ha manifestato l’intenzione di acquisire Villa Salati, approvandoo un atto preliminare per l’esercizio del diritto di prelazione ed il reperimento dei fondi. C’è tempo fino al 12 luglio prossimo. Né il Mibact né il Parco Archeologico di Paestum, invece, sembrano interessati all’acquisto del complesso.

PLAUSO DI LEGAMBIENTE CAMPANIA AL SINDACO VOZA
“La delibera d’indirizzo atto prodromico a manifestazione diritto di prelazione, relativamente alla vendita del complesso storico Villa Salati, è una scelta lungimirante per investire sul futuro e che può segnare il punto importante per il Parco Archeologico di Paestum, un passo importante per arrivare all’acquisizione dei beni in vendita, cominciando così a restituire alla collettività un bene di tutti”.
In una nota Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania, commenta l’approvazione della Giunta Comunale di Capaccio della delibera n. 185, avente ad oggetto l’acquisizione della proprietà del complesso della Villa Salati, da parte del Comune, per destinarla alla valorizzazione istituzionale, il che significherebbe aprire nuovi scenari per un riassetto dell’area all’interno delle mura.
“La delibera deve essere sostenuta da tutte le forze politiche, sociali, culturali e richiederne la totale applicazione - aggiunge Pasquale Longo, presidente Legambiente Paestum - Legambiente non farà mancare il suo apporto e il suo sostegno, visto che da anni, con la campagna Paestumanità. ha posto all’attenzione della comunità la necessità di acquisire a patrimonio pubblico le aree interne alla cinta muraria. I quattro milioni necessari per l’acquisto di Villa Salati sono un investimento per il futuro in bellezza, in cultura e per il bene comune”.

NOTA DELL’EX VICESINDACO, NICOLA RAGNI
Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dall’ex vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici di Capaccio, Nicola Ragni: “Con delibera di Giunta n. 185 del 30/05/2016, l’Amministrazione comunale ha approvato un atto preliminare tendente ad esercitare un diritto di prelazione per l’eventuale acquisto della proprietà conosciuta come Villa Salati ubicata nell’area archeologica di Paestum per la ‘vantaggiosa’ (a detta del responsabile dell’area IV del Comune) somma di 4.000.000,00 di euro. Al di là della possibilità o meno da parte dell’Amministrazione di reperire la cospicua somma per l’eventuale acquisto, sono diverse le considerazioni da fare che lasciano sconcertato non solo chi scrive ma tantissimi cittadini di Capaccio.
- alla seduta di Giunta erano assenti sia il Sindaco (per una inconscia incompatibilità o per pudore?) che l’Assessore Sica (forse l’unico a rendersi conto di quanto si stava facendo e certamente l’unico ad essere autonomo nelle sue decisioni);
- ma davvero crediamo, come crede il sindaco e poche altre famiglie, che il centro dell’universo, l’ombelico del mondo sia la zona archeologica di Paestum, e che per essa tutto si debba fare, anche far fallire il Comune?
- a conferma di ciò, ci chiediamo come mai il sindaco non ha mai preso in considerazione, tranne vacue parole, l’acquisto di palazzo Stabile per la modica (in questo caso veramente vantaggiosa) somma di 250.000 euro ed ora pensa di spendere 16 volte tanto per acquistare un palazzo (a meno che non si pensi di impiantarvi una sede comunale di rappresentanza) che al Comune non servirà affatto se non a soddisfare la propria vanità, visto anche la presenza degli innumerevoli pavoni al suo interno.
- ma perché, se davvero si vuole esercitare il diritto di prelazione, non lo fa direttamente il Ministero dei Beni Culturali o attraverso il parco archeologico di Paestum, destinatario di innumerevoli finanziamenti dallo Stato? Il Parco Archeologico potrebbe sfruttarlo in tanti modi, il Comune cosa ci potrebbe fare? Dovrebbe acquistarlo e poi darlo gratuitamente alla Sovrintendenza?
- se il Comune ha davvero la disponibilità economica o trova i fondi necessari perché non li espropria ed acquista tutti i terreni all’interno della cinta muraria di Paestum?
Ma, forse, quest’ultima cosa non si può fare, perché il Sindaco e il Responsabile dell’Area IV, arch. Sabelli, reputano il prezzo troppo alto. O non si vuol fare perché tali terreni sono detenuti da persone intoccabili legati da vincolo di parentela. In questo caso, il Sindaco sarebbe costretto ad assentarsi in una eventuale deliberazione, ma l’assessore Sica sarebbe certamente presente”.

NOTA DEI ‘PROGRESSISTI PER CAPACCIO PAESTUM’
In una nota stampa inviata alla nostra redazione, anche il movimento politico ‘Progressisti Per Capaccio Paestum’ esprime la propria opinione sulla questione: “Plaudiamo il sindaco, che ha proposto in Giunta ed ha fatto adottare la delibera n. 185 del 30/05/2016, ma è impossibile/inverosimile comunque difficile che il Comune possa sostituirsi allo Stato in quanto, a prescindere dalla sua capacità di indebitamento, riteniamo in prevalenza che esso deve, per sua missione istituzionale e morale, investire nella spesa sociale o nel sistema infrastrutturale dell’intero territorio comunale. Noi crediamo che tutti dobbiamo fare di tutto perché il MIBACT eserciti entro il 12 luglio 2017 la prelazione per l’acquisto dell’immobile di Villa Salati a Paestum, ai sensi degli artt. 59 e segg del D.lvo n.42/2004; per quanto esso rappresenta in termini di storia economico-sociale, culturale ed artistica della Antica Città di Paestum e di tutto il nostro territorio.
Il mero valore storico architettonico ed artistico legittima in sé un intervento del MIBACT per acquistare una splendida dimora a soli 200 mt dal Museo ed a 100 metri dal tempio di Nettuno.
Non osiamo immaginare le varie funzioni e servizi che possono essere allocati all'interno della struttura che potrà divenire seconda sede museale (per lastre, pitture e ceramiche), hub formativo, luogo di ricerca e di studio, sede di Università, sede di rappresentanza UNESCO, sede di mostre di pittura, di libri, luogo di ritrovo della cultura e della scienza per non sottacere dei suoi giardini come elemento della biodiversità ambientale e naturalistica di Paestum del Parco del CIlento e quindi luogo di visite, studi, ricerca. Se poi tutto questo viene pensato e rifunzionalizzato in un sistema integrato di valorizzazione dei talenti archeologici, ambientali, paesaggistici ed enogastronomici del territorio, insieme alle risorse già assegnate dal CIPE al Parco Archeologico, si avrebbe una incredibile esempio di buona prassi, di buona politica e di rispetto per le cose belle della nostra bella Nazione.
Il mondo accademico e culturale, quello delle imprese, gli Enti Locali, le Istituzioni, la Politica (dai partiti ed associazioni locali di Capaccio Paestum a quelli nazionali) il mondo delle associazioni si muova e faccia sentire la sua voce. Siamo sicuri che il Direttore del PAE, Gabriel Zuchtriegel, ed il già sen. Alfonso Andria stanno già svolgendo tutte le iniziative possibili per motivare il MIBACT all’esercizio della prelazione.
Nelle prossime ore motiveremo il mondo della cultura, dell’arte, dell’ambiente ed maggior numero di istituzioni, enti, fondazioni possibili per chiedere loro di sostenere questa grande battaglia di civiltà.
L'Amministrazione comunale, intanto, adotti ogni provvedimento amministrativo ed urbanistico finalizzato ad evitare che il bene possa essere sottratto alla sua naturale pubblica funzione”.



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