CAPACCIO PAESTUM. Metanizzazione: la Giunta comunale di Capaccio Paestum corre ai ripari e ordina ai competenti uffici di portare a termine tutte le procedure inerenti la realizzazione e gestione del gas naturale sul territorio necessarie all’ottenimento del finanziamento del Mise, a rischio dopo il braccio di ferro tra l’Amalfitana Gas e il rup, Carmine Greco, inerente l’adeguamento Istat dei costi. Un provvedimento che fa seguito a precise direttive del sindaco, Italo Voza, di “dare impulso alla definizione della vicenda”, dopo la nota con la quale il Mise ribadiva la necessità di “una soluzione condivisa che consenta, nell’interesse generale, di dar seguito all’istanza di finanziamento” e dei plurimi colloqui presso la Direzione Generale del ministero, dove si è auspicata la rimodulazione, da parte della concessionaria, a rimodulare il quadro economico del progetto per i soli lavori eseguiti dal 1° gennaio 2014. Una situazione di stallo che, oltre ad annoverare, ad oggi, il Comune di Capaccio Paestum come l’unico in Campania rimasto a mani vuote, aveva innescato la ‘scissione’ del Comune di Albanella, che attraverso propri atti ha proceduto autonomamente ottenendo la propria quota parte di fondi. Con tale delibera, il Comune di Capaccio Paestum si è impegnato al rispetto del contratto di concessione stipulato con l’Amalfitana Gas, che dal canto proprio rinuncia al contempo a qualsiasi azione risarcitoria nei confronti della stazione appaltante.
Non solo: la concessionaria, entro 60 giorni, dovrà adeguare la fidejussione bancaria a copertura dei lavori, completare i lavori di scavo e posa della condotta principale del gas naturale sotto i binari ferroviari della Stazione di Capaccio Scalo, ripristinare le strade eventualmente danneggiate e, ovviamente, provvedere a redigere apposita perizia di variante con l’adeguamento Istat per i lavori eseguiti solo dopo il 1° gennaio 2014.