CAPACCIO PAESTUM. Su richiesta del consigliere comunale e tesserato del Pd, Pasquale Cetta, riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente missiva inviata, dallo stesso Cetta, al segretario provinciale del partito, Nicola Landolfi: “Caro Nicola, nel corso di questi anni di attività politica nel comune di Capaccio Paestum, in più di un’occasione ci siamo rivolti al partito rappresentato in ambito provinciale, per manifestare il nostro disagio nell’esprimere un’attività politica che in una certa fase, anche se per breve tempo, ha rappresentato l’unica, vera voce dei cittadini. In consiglio comunale come all’interno della società civile, il nostro partito ha avuto modo di interpretare i veri problemi della collettività, manifestando e registrando per questo notevoli consensi. Un’attività continuamente messa a dura prova da personaggi qualificati e rappresentativi della maggioranza amministrativa dell’attuale Sindaco Voza, dalla quale abbiamo preso le distanze dopo breve tempo dall’insediamento. Il Sindaco non ha fatto altro che rimarcare la civicità delle liste a lui collegate, ovvero la sua appartenenza al Pd quando gli faceva comodo per il raggiungimento di posizione di comodo, in politica come nella vita privata. Una militanza politica svolta sul “campo” e tra la gente, continuamente osteggiata da coloro che invece hanno interpretato la macchina amministrativa come leva di potere per ben altri e affatto nobili obiettivi. Clientelismo, mediazioni strumentali, promesse mai mantenute e assenza di idee e proposte, sono state sempre denunciate dal nostro circolo in maniera netta ed inequivoca.
Forse perché alla ricerca di soluzioni di garanzia per alcuni, ad un progetto politico complessivo, da qualche tempo da parte di pochi dirigenti del circolo cittadino sono stati contrapposti tentativi continui di assurde mediazioni con il Sindaco e dimostrazioni di vicinanza proprio con quella parte della maggioranza che abbiamo sempre contrastato con coerenza e tenacia. L’aspetto preoccupante della vicenda è rappresentato dal vano tentativo di giustificare operazioni di particolare interesse soggettivo, come “necessità politica” rispetto alla quale si configurerebbero oggi e non ieri, accordi per partecipare alla nuova formazione della giunta o di entrare in una maggioranza ormai al collasso.
Il dissenso e il distacco dalle esigenze della collettività capaccese si legge senza equivoci dal risultato referendario, che a Capaccio ha visto attestare il SI al di sotto del 30%.
Non si è tenuto conto delle posizioni critiche e delle denunce che il collega e amico Consigliere comunale Francesco Tarallo ed io stesso, abbiamo rappresentato al direttivo e agli amici di partito. A nulla sono serviti i moniti e le critiche di tanti cittadini, mossi ad un segretario e a pochi altri amici che hanno fatto del circolo cittadino uno strumento di potere personale e non un luogo di confronto e dibattito politico.
Alla presente allego la nota che il segretario Emanuele Sica mi ha anticipato con e-mail e oggi ha inteso diffondere a mezzo stampa, mettendo il nostro circolo in condizione di grande debolezza oltre che di burla diffusa. Allego anche il testo di riscontro che mi vedo oggi costretto a inviare a questo ufficio di segreteria e alla stampa locale, allo scopo non solo di difendere posizioni di dignità personale, quanto di ruolo politico sostenuto a fatica in tutti questi anni. Come dato per certo da molti, siamo oggi in attesa di quanto già anticipato dal Sindaco Voza e cioè della preannunciata nomina del nostro segretario Emanuele Sica ad assessore con delega a vice sindaco e dell’entrata in maggioranza del consigliere comunale Carmelo Pagano. Questo è quanto mi sento in dovere di rappresentare per chiedere all’unisono col consigliere comunale del PD Francesco Tarallo, un incontro entro breve per rappresentare i motivi di una profonda e manifesta divisione interna al nostro circolo cittadino del PD”.