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A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ‘PEGASUS’
A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ‘PEGASUS’
Agropoli, fine del ‘Folkinfest’. Gervasio: “Una delle manifestazioni di maggior attrattiva turistica”
Comunicato Stampa
22 febbraio 2017 14:43
Eye
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AGROPOLI. “Perché ad Agropoli è finito il ‘Folkinfest’, una delle manifestazioni di maggior prestigio e attrattiva turistica?”. È l’interrogativo di Mauro Gervasio, presidente dell’associazione culturale organizzatrice “Pegasus”, che per ben nove anni ha organizzato ad Agropoli un festival del Folk in grado di attirare gruppi provenienti da ogni angolo del globo. “Si parla tanto di necessità di incentivare l’occupazione giovanile - aggiunge Gervasio - ma alla prova dei fatti la classe politica si è dimostrata incapace , nella migliore delle ipotesi, a saper individuare e coltivare le iniziative culturali e artistiche in grado di avere una ricaduta positiva sul turismo e, quindi, sull’occupazione.
Per ben nove edizioni sono arrivati ad Agropoli, e in altri centri cilentani, oltre sessanta gruppi folk provenienti da tutti i continenti, per offrire uno spettacolo di elevatissima qualità. Cinque anni dopo l’ultima edizione, ancora continuo a ricevere tantissime telefonate ed e-mail da tutto il mondo e la domanda ricorrente è sempre la stessa. Com’è possibile che una manifestazione come il ‘Folkinfest’ possa esaurirsi?”. Il presidente dell’associazione culturale Pegasus rivolge, quindi, la stessa domanda alla classe politica: “Questa domanda la giriamo alla classe politica, a tutti coloro che parlano di promozione del territorio. Il Cilento è terra a vocazione turistica: tra ritardi di decenni e mille passi falsi, oggi ne siamo consapevoli un po’ tutti, ma non può esserci una promozione turistica degna di questo nome senza la programmazione annuale, continuata nel tempo, di iniziative di elevata qualità e fortemente attrattive. Da questo punto di vista, il ‘Folkinfest’ è certamente una delle principali manifestazioni che il territorio possa offrire”. “Perché i progetti più validi vengono lasciati morire e non si vuole accettare, ad esempio, l’istituzione di un’apposita commissione ad hoc in grado di valutare, al di sopra delle parti, la validità dei progetti da finanziare nel corso del tempo – conclude Gervasio - solo una politica ottusa e nient’affatto lungimirante può lasciar morire un appuntamento con l’arte e la cultura di tale spessore come il Folkinfest”.



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