CAPACCIO. Clamoroso strappo all'interno della coalizione del candidato sindaco di Capaccio, Italo Voza. Al termine di una riunione-fiume, conclusasi pochi minuti fa alla presenza del segretario provinciale, Luigi Cobellis (nella foto), e della referente locale Angela Pace, l'Udc ha deciso ufficialmente di ritirare il proprio sostegno al candidato Voza: pomo della discordia, la mancata concessione del simbolo politico del partito di Casini all'interno delle liste elettorali, a seguito della ribadita volontà di Voza di connotare in maniera civica il proprio schieramento. Sembrava, infatti, che alla fine l'Udc l'avesse spuntata ottenendo il simbolo, ma il malumore tra gli altri candidati di Voza, tesserati con Pdl, Nuovo Psi e Pd, ha 'costretto' lo stesso Voza a non cedere alle pressioni del collega medico Cobellis, nonostante avesse pubblicamente annunciato, dall'inizio, l'alleanza politica con l'Udc. Diventa così in forte dubbio la candidatura dei tre esponenti locali ed ex consiglieri comunali Udc, ovvero Nicola Ragni, Maria Vicidomini e Franco Longo, tutti in possesso di regolare tessera di partito. Il braccio di ferro tra medici, Voza-Cobellis, infatti, ha messo tutti e tre in una condizione difficile: o rinunciano a candidarsi restando fedeli al partito sotto il cui simbolo hanno esercitato una feroce opposizione all'ex Amministrazione Marino, oppure abbandonano tessera e Cobellis per salire sul carro di Voza sotto simbolo civico. Tra i risvolti di tale situazione, anche l'eventualità che Voza elimini pure le diciture "Principe Arechi" e "Filippo Turati" dalle liste riconducibili a Cirielli e Caldoro, al fine di non scontentare nessuno e di mostrare fermezza ed equità ai propri candidati. Nella giornata di domani, Ragni, la Vicidomini e Longo decideranno, con molta probabilità, cosa fare. Intanto, la neo coalizione ispirata da Renato Santese e rafforzata da Fli, starebbe pensando di proporre un'alleanza proprio all'Udc, in attesa di scegliere e comunicare il candidato sindaco. Un'indiscrezione smentita subito dal coordinatore designato della lista "Cantiere Popolare", Enzo Monzo, il cui simbolo nazionale è stato concesso in assoluta anteprima a Capaccio ed a Parma.