CAPACCIO. Consigli comunali nella sala conferenze del museo di “Paestum nei percorsi del Grand Tour” ubicato nel convento di Sant’Antonio (nella foto), in Piazza Vittorio Veneto a Capaccio Capoluogo: dopo la replica dell’Amministrazione Voza alla diffida sull’utilizzo della sala inviata della Provincia Religiosa Salernitano-lucana dell’Immacolata Concezione, cui sono seguiti accertamenti da parte degli uffici comunali competenti sulla legittimità dell’utilizzo del convento stesso per attività extralberghiere nonché sulla possibilità di recuperare l’immobile al patrimonio comunale, l’Ordine dei Frati Minori cambia atteggiamento ed apre al dialogo.
A scrivere al sindaco Italo Voza, infatti, stavolta non sono gli avvocati, bensì direttamente il Ministro provinciale Vicario, padre Giuseppe Iandiorio. Riportiamo, di seguito, il testo integrale della missiva, inviata anche alla nostra redazione:
“La Provincia Religiosa Salernitano-lucana dell’Immacolata Concezione dei Frati Minori, legittima proprietaria del convento di Sant’Antonio in Capaccio Capoluogo, nel ribadire e confermare tutti i punti evidenziati nella diffida del 25 luglio 2012, tiene a precisare che non è sua intenzione essere chiusa ad iniziative di ‘democrazia partecipativa’ che codesta Amministrazione vuole mettere in atto, ma semplicemente far presente che in una civile convivenza ci sono dei principi da salvaguardare. In particolare, all'Amministrazione comunale si obietta il fatto di aver deliberato l'uso di locali per le sedute del Consiglio comunale senza alcuna preventiva comunicazione alla stessa Provincia Religiosa, dovendo i partecipanti attraversare il chiostro che, abusivamente, la Fondazione Centro Studi “G.B. Vico”, usa come accesso al museo. Si significa che l'errore involontario dell'Amministrazione comunale è nella procedura usata: ci si è rivolti alla Fondazione Vico, che occupa sine titulo i locali della Provincia Religiosa, rilevato il contenzioso in corso per la restituzione dei locali a suo tempo concessi in comodato d’uso gratuito, nel quale esplicitamente è precisato che la stessa Fondazione non è autorizzata a cedere in uso a terzi tali locali, ed a non usarli se non per attività esclusivamente museali e culturali. La Provincia Religiosa ritiene di essere stata sempre attenta ed aperta al dialogo con le istituzioni e pronta nel mettere a servizio di quanti ne fanno richiesta, nei rispetto del luogo, l'uso dei locali e delle pertinenze del convento a beneficio soprattutto della comunità civile e religiosa. È proprio tale attenzione verso il bene della collettività che ha spinto la Provincia Religiosa a chiedere ed a beneficiare di un contributo regionale Por Campania 2000-2006 , Misura 4.5 Azione A, cofinanziato dalla stessa Provincia Religiosa per realizzare, nel proprio immobile, una "Casa religiosa di ospitalità" (Legge regionale 17/2001), nel pieno rispetto delle leggi vigenti. A tal fine, la Provincia Religiosa, in questi anni, ha investito molto su Capaccio Capoluogo, versando nelle casse del Comune di Capaccio decine di migliaia di euro in oneri e imposte, facendo lavorare imprese locali, assumendo personale del posto, dando opportunità di ospitalità presso il convento ed a Capaccio Capoluogo contribuendo così, nel suo piccolo, all’economia locale ed a tenere aperto un certo circuito turistico. La Provincia Religiosa si dichiara, nonostante tutto, pronta e disponibile al dialogo per un confronto sereno e pacifico nel rispetto dei valori civili e delle reciproche specificità, per risanare faziosità e spaccature e collaborare alla ricerca del bene comune. Pace e Bene”.