CAPACCIO. Un giovane imprenditore di Capaccio, Fabio Sapere (nella foto), è stato intervistato nell’ambito del noto programma televisivo “Le Iene” di Mediaset. Nel corso della puntata trasmessa su Italia1 ieri, in prima serata, che ha visto il ritorno di Teo Mammucari nelle vesti di conduttore al fianco di Ilary Blasi, è stato trasmesso un servizio a cura dell’inviato Enrico Lucci, dal titolo “La crisi non esiste”, una sorta di reportage tra i rampolli della Napoli e della Salerno bene, per capire se, anche per loro, sono davvero tempi di magra. In tale contesto, Fabio Sapere, erede di un’impresa fondata da capaccesi che produce cemento e calcestruzzo da decenni, ha rilasciato dichiarazioni ad effetto, tra spontaneità e goliardia, asserendo che, per lui, “la crisi è solo un’invenzione, solo uno stato psicologico negativo”, aggiungendo di spendere “5mila euro al mese in vestiti”, di recarsi ogni weekend nei locali più in voga d’Italia, da Milano a Porto Cervo, facendo shopping tra Via Montenapoleone e Via Condotti, ostentando di aver speso 15mila euro per festeggiare il suo compleanno all’Hollywood di Corso Como, di “difendersi bene” con le donne avendone avute “più di 300”, di possedere una fiammante Mercedes e di vedere, attorno a sé, “gente che non se la passa male” e che proprio non avverte la crisi, pur ammettendo che sicuramente “c’è qualcuno che soffre”. Mentre parla, le telecamere insistono sul costoso Rolex che porta al polso e sui vestiti vintage in lino, rigorosamente firmati Louis Vuitton e dai colori accesi. Da casa sua, a Capaccio, l’impertinente iena Lucci lo raggiunge poi al Teatro Vittoria, nota discoteca di Salerno, dove l’imprenditore capaccese ha prenotato un tavolo riservato e viene osannato dallo speaker, durante una serata mondana, con l’appellativo di “principe”, mentre sorseggia un calice di Moet&Chandon, bottiglia di “champagne da 250 euro”, precisa Sapere, aggiungendo di consumarne ed offrirne agli amici almeno “5-6 ogni sabato”. L’intervista si chiude con un appello dell’imprenditore capaccese: “Mi riferisco a chi si lamenta, smettetela e godetevi sta c.... di vita!”, sottolineando il concetto con epiteti piuttosto guasconi.

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