Solenne cerimonia di intitolazione stamattina (7 maggio) nella frazione Lago di Castellabate. Un viale della località è stato intitolato al maresciallo capo Francesco Niglio, medaglia d’argento della Guardia di Finanza. L’iniziativa è stata voluta dal Comune guidato dal sindaco Costabile Maurano, in collaborazione con il Museo storico della Guardia di Finanza di Roma, diretto dal capitano Gerardo Severino, e il Comando provinciale di Salerno, guidato dal colonnello Angelo Matassa, che allo stesso finanziere presto intitolerà una caserma a Salerno. Alla cerimonia sono intervenuti la vedova di Niglio, Lucia Ceriello e i figli Alferio, Germana e Domenico.
"Ringrazio il Comune di Castellabate per averci dato modo di ricordare un illustre finanziere di questa perla del Cilento – ha sottolineato il colonnello Angelo Matassa – La sua è stata una vita spesa con assoluta dedizione al servizio dello Stato, della collettività e degli altri, in uno dei momenti storici tra i più drammatici dell’Italia. Sono valori che dobbiamo tramandare a chi rappresenta il futuro del nostro paese in un contesto di rispetto delle regole e legalità".
"Castellabate e il glorioso corpo della Guardia di finanza sono unite da una lunga tradizione di gesta eroiche e di uomini valorosi. Francesco Niglio è, per l’appunto, uno di questi – ha detto il sindaco Costabile Maurano – Fu, infatti, un servitore della Patria che ha adempiuto ai suoi compiti di ufficio con alto senso del dovere e profondo legame ai valori della Patria e della famiglia. L’intitolazione di un Viale della frazione Lago con il suo nome è il tributo di onore che gli rende la sua comunità. L’auspicio è che il suo esempio sia ricordato dalle future generazioni e la sua memoria resti indelebile nella nostra comunità".
"Oggi noi familiari riscopriamo l’orgoglio per un padre che, nella modestia del suo vissuto, ha sempre rifuggito le onorificenze – ha detto il figlio Alferio Niglio – Avere la consapevolezza del suo coraggio e del suo senso del dovere accresce in noi l’amore e la stima per l’uomo. Ringrazio il capitano Gerardo Severino per averne ricostruito le tappe della vita e della carriera con pazienza certosina".
Il maresciallo capo Francesco Niglio era un giovane di Lago che, appena diciannovenne, si arruolò nel corpo della Regia Guardia di finanza. Fu impiegato nei servizi di vigilanza doganale a Postumia (Slovenia), Fiume, Trieste, quindi fu assegnato alla Scuola alpina di Predazzo e poi alla Compagnia di Merano. Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu dislocato in Albania e, tra il 1944 e il 1945, fu impiegato in delicatissime operazioni di controspionaggio presso le forze alleate.
Dopo aver frequentato il Corso sottoufficiali, fu destinato alla Brigata di Bardonecchia e prestò a lungo servizio sulla frontiera italiana. Nel 1951 fu assegnato alla Compagnia di Caserta, dove si distinse in operazioni anticontrabbando. In seguito, assunse il comando della Brigata volante di San Bartolomeo in Galdo dove fu anche dirigente del servizio di polizia giudiziaria presso