Attualità
Battipaglia-Bellizzi, confiscati beni per 2 mln ad affiliato a clan Pecoraro-Renna
Comunicato Stampa
25 gennaio 2013 15:13
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BATTIPAGLIA-BELLIZZI. È in corso dalle prime ore di questa mattina un'operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Battipaglia. L'attività, coordinata dai magistrati della Procura di Salerno, diretta dal procuratore capo Franco Roberti, è finalizzata alla confisca di beni e società, per un valore complessivo di quasi due milioni di euro, riconducibili al pregiudicato Piero Lazzaro Cavallo, 55enne residente a Battipaglia, già condannato per i reati di partecipazione ad associazione camorristica, e ritenuto vicino al clan camorristico Pecoraro-Renna, operante nell'area a sud della provincia salernitana. Per il suddetto sodalizio criminoso, il Cavallo avrebbe gestito attività illecite concernenti le bische clandestine ed il mercato dei video-poker, reinvestendo poi i profitti in attività economiche. Il provvedimento di prevenzione, emesso dalla Corte di Appello di Salerno su richiesta della Procura salernitana, che ha concordato pienamente sugli esiti di proposta per l'adozione della misura di prevenzione a carattere personale e patrimoniale avanzata dalla Compagnia di Battipaglia, prevede la sottoposizione del soggetto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per due anni, oltre la confisca, previo sequestro, ex artt. 2, 2 bis e 2 ter L.575/1965, di beni, localizzati nei comuni di Battipaglia e Bellizzi ritenuti provenienti o frutto di illecite attività. In particolare il provvedimento di confisca riguarda: un avviato bar di Battipaglia e la relativa società di gestione; un immobile destinato a garage e magazzini; una società di produzione di materiale plastico ubicata a Bellizzi; un'auto di grossa cilindrata. Il tutto per un valore complessivo stimato pari a 2 mln di euro. L'operazione è frutto anche di una costante e certosina attività di controllo del territorio condotta dai Carabinieri ai quali è apparsa immediata la sperequazione tra il tenore di vita del soggetto e dei suoi famigliari (sovente controllati a bordo di auto di grossa cilindrata, già oggetto di altri provvedimenti di confisca) ed il reddito da loro dichiarato, accertato attraverso incroci delle risultanze delle varie banche dati, prima tra tutte quella dell'anagrafe tributaria presso la quale i soggetti risultavano praticamente avere un reddito nullo.



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