SALERNO. "La chiusura dell'ufficio postale al Lungomare Trieste è l'ennesimo schiaffo ai cittadini del centro storico: un nuovo disservizio che si aggiunge ai tanti disagi già patiti da tempo nella totale indifferenza dell'amministrazione comunale". Così il consigliere comunale e capogruppo di Oltre Donato Pessolano. "La tendenza alla continua chiusura degli sportelli fisici di banche e poste è purtroppo ormai consolidata da tempo, complice la crescita dell'offerta di servizi digitali. Nel caso specifico dello sportello sito all'inizio del Lungomare, la sua chiusura condurrà ad un grave vulnus in un'area di fondamentale importanza per la città. Lo sportello, infatti, oltre a servire un bacino d'utenza molto vasto, che va dalla zona Porto a Santa Lucia, è utilizzato anche da persone che si rivolgono al Comune o alla Questura e che, per motivi lavorativi o personali, frequentano il centro cittadino. Senza dimenticare, poi, i numerosi turisti che possono necessitare dei servizi offerti da Poste Italiane". "L'efficientamento aziendale che può prevedere anche la riduzione dei punti di erogazione dei servizi non può cedere il passo a tagli irrazionali dell'offerta: sotto questo punto di vista è dovere dell'amministrazione vigilare e far sentire la propria voce nelle sedi opportune per scongiurare la chiusura dello sportello. La zona del centro storico ha già subito negli ultimi quindici anni lo stop dell'attività di ben due sportelli particolarmente frequentati: non si può, in futuro, pensare che l'intero comprensorio della zona ovest della città possa servirsi delle Poste Centrali, tra l'altro difficilmente raggiungibili se non a piedi, specie dagli anziani, data la cronica carenza di mezzi pubblici e l'assenza di parcheggi nelle immediate adiacenze". "I nostri concittadini salernitani non possono pagare personalmente il prezzo di tagli indiscriminati ai servizi pubblici - conclude Pessolano - L'amministrazione intervenga, è ora di evitare un nuovo duro colpo alla qualità della vita di chi ancora oggi, nonostante le numerosissime difficoltà e criticità, continua a vivere nella parte antica della nostra città. Per quanto mi riguarda, nel ruolo di consigliere comunale, nel caso in cui non ci sia un doveroso dietrofront da parte di Poste Italiane, farò la mia parte, avviando una raccolta firme, presso la mia sede in Piazza Matteo Luciani 29, aperta a tutti coloro che vogliano esprimere la propria ferma contrarietà alla chiusura".