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LE DUE NOTE
LE DUE NOTE
Ascea, degrado sul lungomare: botta e risposta tra maggioranza e minoranza
Comunicato Stampa
15 giugno 2025 12:53
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ASCEA. Botta e risposte tra maggioranza e opposizione ad Ascea sulla gestione del territorio, e soprattutto sullo stato attuale del lungomare.

Ecco la nota del sindaco Stefano Sansone: In questi giorni, mentre Ascea ha riottenuto dopo molti anni la quarta vela di Legambiente, è stata confermata come Comune amico delle tartarughe marine e si prepara ad accogliere eventi nazionali e internazionali – dalla visita della nave scuola "Bodrum" all'arrivo di una troupe RAI per una trasmissione che dedicherà ampio spazio al nostro territorio – ci ritroviamo nostro malgrado a dover rispondere a un comunicato dell’opposizione che, con toni allarmistici e certamente fuorvianti, dipinge un’immagine di degrado del nostro territorio che non corrisponde alla realtà. Il riferimento è a un tratto limitato del lungomare ponente, circa 100 metri su oltre 6 chilometri di spiaggia libera e accessibile, rispetto alla quale sono state installate le relative discese (ove presenti i dislivelli) e realizzate nuove bellissime passerelle. Sicuramente le vecchie passerelle dal Lem alla Scogliera, invece, devono essere a loro volta riprese e lo saranno nei prossimi giorni - poiché si stanno predisponendo le relative risorse finanziarie, anche con l’accesso a risorse degli enti sovracomunali - , come nessuno nega che le mareggiate (da ultimo quella di marzo) abbiano provocato danni seri nel punto oggetto della segnalazione; sembra peró si dimentichi (o non si voglia far conoscere alla popolazione) la tempistica necessaria ad approntare le risorse utili a fronteggiare eventi imprevisti provando a farlo SENZA gravare sulle casse comunali, le quali servono ad erogare i servizi essenziali, in misura sempre crescente rispetto ai bisogni dei cittadini e con costante diminuzione delle risorse utili a soddisfarli, provenienti a loro volta dal governo centrale. Si è - nel caso dei muri del lungomare - domandato un finanziamento alla regione, la quale ha risposto con disponibilità, disponendo i sopralluoghi del genio civile e riconoscendo la gravità del danno e l’urgenza dell’intervento, rispetto al quale si è dunque in attesa solamente del decreto (parliamo di quasi 300.000,00 euro, non certo di spiccioli). Nel frattempo, tutti i varchi di accesso alla spiaggia sono stati sistemati con fondi comunali e le passerelle completate. È vero: si può essere sempre più tempestivi e in prospettiva futura si dovrà essere ancora più bravi, ma deve far riflettere che un gruppo consiliare, che dovrebbe fare gli interessi della comunità di Ascea, decida non di inviare una nota all’Amministrazione, bensì di pubblicare un comunicato stampa simile proprio a metà giugno, nel pieno della stagione turistica, con frasi come "Ascea non può definirsi un paese pronto ad accogliere". L’affermazione che precede è infatti non veritiera, ingiusta e irresponsabile e danneggia gravemente l’immagine del nostro paese che invece si dice di voler difendere.  Sembra quasi valere il principio “Fiat iustitia, pereat Ascea”: purché si attacchi l'amministrazione, poco importa se si colpiscono anche il paese, il turismo, l’economia locale. 

Contro questo modo di fare noi continuiamo a lavorare, con serietà e concretezza, per rispondere ai problemi e costruire, passo dopo passo, una Ascea sempre più bella, accogliente e sicura, e proprio per questo nei prossimi giorni sarà siglato l’accordo di programma con la provincia per le nuove barriere e il ripascimento del litorale, rispetto ai quali sono già appostate nel bilancio regionale le risorse finanziarie che saranno decretate in favore del comune di Ascea per il primo stralcio del grande progetto annunciato pochi mesi or sono.

Come amo dire, noi siamo un grandissimo Paese, ed il legittimo ruolo di garanzia dell’opposizione lo si ritiene di certo utile e necessario per la vita democratica ed anche spesso per migliorare col contributo di tutti la discussione sui grandi temi che sono di tutti; invito però tutti gli attori coinvolti al senso di responsabilità che deve orientare tutti noi - nel doveroso reciproco rispetto dei ruoli - nel REALE interesse della popolazione che ci siamo candidati ad amministrare”.

 

Dopo la prima nota è arrivata anche la controreplica del gruppo consiliare Ascea in Testa alle dichiarazioni del Sindaco Sansone sul degrado del lungomare: “Abbiamo letto con attenzione – e non senza un certo sconcerto – la replica del Sindaco di Ascea Stefano Sansone che ha definito “fuorviante” e “irresponsabile” la segnalazione da noi inviata agli uffici comunali, oggetto di comunicato, circa le gravi condizioni di degrado, abbandono e pericolo in cui versa da oltre otto mesi un ampio tratto del lungomare ponente di Ascea Marina.

 

È fuorviante negare l’evidenza. È irresponsabile minimizzare. È offensivo, infine, attaccare chi esercita il proprio ruolo di controllo democratico. Il Sindaco, anziché rispondere nel merito dei fatti da noi documentati, si rifugia in un discorso autocelebrativo che mescola tartarughe marine, troupe RAI e premi di Legambiente, per negare ciò che è sotto gli occhi di tutti: un tratto simbolico della nostra costa è da oltre otto mesi in condizioni inaccettabili.

Siamo ben lieti che Ascea abbia ottenuto la quarta vela di Legambiente (che aveva già ottenuto nel 2003) e sia "comune amico delle tartarughe marine". Ma non si governa solo con i riconoscimenti: si governa con i piani, i bilanci, le azioni concrete. E se oggi si annunciano accordi con la Provincia, risorse regionali, barriere e ripascimenti, noi ci chiediamo: perché non lo si è fatto prima? Perché ogni anno, puntualmente, si verificano gli stessi crolli e non si prevedono mai risorse strutturali per prevenire? Il Sindaco prova a ridimensionare il problema parlando di "100 metri su sei chilometri di spiaggia", ma evita di dire che si tratta di uno dei punti più frequentati e urbanizzati, e che la sua inaccessibilità ha un impatto reale sulla sicurezza, sul decoro urbano e sull'immagine del paese. Ancora più grave è la polemica sull’assenza di una “nota” preventiva all’Amministrazione, atteso che la nota è stata scritta e inviata. Se il Sindaco non l’ha letta o non ne era a conoscenza, ciò aggrava – non assolve – le responsabilità di un'amministrazione che non ascolta, non legge, non risponde. La verità è che abbiamo segnalato il problema da mesi, anche nel corso del dibattito consiliare, proponendo di sollecitare l’intervento della Protezione Civile e chiedendo l’utilizzo dei fondi per la somma urgenza. Ma nessuno ha fatto nulla. E solo oggi, dopo l’attenzione pubblica, si annunciano finanziamenti e accordi di programma. Nel frattempo, il lungomare è rimasto in rovina e questo è un fatto. Altro che “danni di marzo”: i primi crolli risalgono all’ottobre 2024, come dimostrano fotografie, testimonianze e verbali. 

Se oggi dichiara di aver intrapreso le iniziative volte a risolvere le problematiche segnalate, ci chiediamo come possa usare l'avverbio  “già” dopo nove mesi di inerzia. Che oggi si annunci un possibile finanziamento da 300.000 euro è positivo, ma non cancella i ritardi, né giustifica l’assenza totale di una pianificazione preventiva.

Lo ribadiamo: da tempo denunciamo la totale mancanza di un piano di manutenzione strutturale, di risorse dedicate, di una visione che vada oltre l’improvvisazione. Le passerelle “belle” e “nuove” che il Sindaco celebra non risolvono i problemi nei tratti ancora inaccessibili, né rispondono alle esigenze dei cittadini e dei turisti che si trovano di fronte a varchi chiusi, barriere e dislivelli pericolosi. Ci chiediamo allora: cosa dovremmo fare, secondo il Sindaco, per essere “giudicati responsabili”? Far finta di nulla? Chiedere educatamente il permesso di poter intervenire? Tacere per non disturbare il fragile equilibrio della propaganda? Sostenere che chi denuncia il degrado “colpisce l’immagine del paese” è un’argomentazione strumentale e infantile, come quella dei bambini immaturi che danno la colpa agli altri per autoassolversi dalle proprie responsabilità. 

Non siamo noi a danneggiare Ascea. La danneggia chi la lascia in queste condizioni. E non accettiamo la retorica del “Fiat iustitia, pereat Ascea”.  Per noi vale un principio opposto: "Fiat veritas, servetur Ascea": che si dica la verità, per salvare davvero questo paese. Il lungomare di Ascea è simbolo identitario e motore turistico del nostro paese. Chi lo ha lasciato in rovina per mesi, senza un piano, senza interventi, senza nemmeno un cronoprogramma visibile, ha causato un danno d’immagine enorme, che nessun comunicato potrà mai coprire.

 E mentre il Sindaco cerca giustificazioni e attacca l’opposizione, la realtà non cambia. Le barriere sono ancora lì, le rovine anche. La gente ha occhi per vedere. E capisce perfettamente chi lavora per Ascea e chi cerca solo di salvare se stesso dalla figuraccia amministrativa. Fare il Sindaco non significa solo distribuire pacche sulle spalle o presenziare alle cerimonie, ma affrontare i problemi con prontezza e visione. Per questo continueremo a esercitare il nostro ruolo con serietà e determinazione, denunciando ciò che non va, vigilando su ciò che si omette, e soprattutto proponendo soluzioni reali per un territorio che merita molto di più delle parole.

Chi ama davvero Ascea non nasconde i problemi sotto il tappeto. Li affronta. E chiede conto a chi avrebbe dovuto prevenirli. Abbiamo il dovere, non solo il diritto, di informare i cittadini. E se questo turba la narrazione idilliaca del Sindaco, è solo perché la realtà è più forte della retorica. Per questo continueremo, senza timore e senza indulgenza, a vigilare, proporre e pretendere ciò che spetta alla comunità di Ascea”.



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