VALLO DELLA LUCANIA. Entra nel vivo un nuovo progetto che vede il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni protagonista:
R.A.MO.CA. – Roditori Arboricoli Montagne di Casalbuono è finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU (Missione 4 Componente 1) tramite un bando a cascata del National Biodiversity Future Center (NBFC) e, come suggerisce il nome, ha come focus principale dello studio i roditori arboricoli della ZSC “Montagne di Casalbuono”, situata all’estremo sud del Parco Nazionale.
Il progetto, ideato dall’Ente Parco in collaborazione con la società di consulenza ambientale Kayla Nature srls, è identificato dal codice NBFC_S8P2_0117 e CUP E75E24000160006 e interessa le seguenti specie target:
1. Ghiro (Glis glis)
2. Moscardino (Muscardinus avellanarius)
3. Topo quercino (Eliomys quercinus)
4. Driomio bruzio (Dryomys aspromontis)
5. Scoiattolo meridionale (Sciurus meridionalis)
6. Scoiattolo variabile (Callosciurus finlaysonii)
Nonostante la presenza delle prime tre specie sia ben nota negli ambienti di bosco mediterraneo, a causa delle loro abitudini particolarmente elusive, si sa ancora molto poco riguardo la loro ecologia. Per quanto invece riguarda il Driomio bruzio e lo Scoiattolo meridionale, la loro presenza all’interno del Parco non è stata ancora confermata e questo rende lo studio ancora più interessante! La ZSC “Montagne di Casalbuono” rappresenta un’area potenzialmente valida in cui ricercarne la presenza in quanto contigua ai rilievi calabro-lucani in cui queste specie – entrambe endemiche dell’Italia meridionale - sono presenti. Il caso dello Scoiattolo variabile, invece, è diverso: si tratta di una specie alloctona invasiva, originaria del Sudest Asiatico e introdotta accidentalmente, e ora diffusa in diverse zone del Parco.
Per raggiungere gli obiettivi del progetto R.A.MO.CA. si è deciso di procedere lungo due binari paralleli, complementari tra loro.
Il primo prevede l’utilizzo di fototrappole, ma con una particolarità: a differenza della maggior parte degli studi simili, in questo caso le fototrappole verranno installate direttamente tra i rami, dove i roditori arboricoli trascorrono gran parte della loro vita. Il nostro progetto si caratterizza quindi come uno dei primi lavori in Europa ad utilizzare questa tecnica per lo studio delle specie arboricole.
La società di esperti tree climbers “Treeworkers Napoli” risulta essere affidataria delle attività che riguardano l’installazione dei dispositivi, distribuiti lungo tutta l’altezza degli alberi. Questa tecnica consentirà di contattare le specie target nel loro habitat naturale, raccogliendo informazioni fondamentali sulla loro presenza e comportamento. La società “NEMO srl”, realtà che vanta un'esperienza pluridecennale in materia di monitoraggi faunistici, invece, è affidataria delle azioni relative il monitoraggio tramite fototrappolaggio e la conseguente analisi scientifica dei raccolti.
Il secondo asse su cui procede la raccolta dati di R.A.MO.CA., per la quale ne è stato affidato l’incarico alla società di zoologi “Kayla Nature srls”, prevede il coinvolgimento diretto della cittadinanza, attraverso diverse iniziative di citizen science. Nello specifico, è stato attivato un progetto iNaturalist, in cui chiunque osservi una delle specie oggetto dello studio (o le loro tracce) potrà caricare la propria segnalazione. Per promuovere l’iniziativa anche tra escursionisti e appassionati di montagna, inoltre, la società provvederà all’istallazione di pannelli informativi lungo alcuni sentieri CAI che attraversano l’area di studio: inquadrando un semplice QR code sarà possibile accedere direttamente alla pagina del progetto e caricare il dato.
Parallelamente, la Kayla Nature curerà la predisposizione e la disseminazione di un sondaggio rivolto agli abitanti del territorio, pensato non solo per raccogliere eventuali dati di presenza ma anche per capire come vengono percepite queste specie da chi vive quotidianamente in queste aree. Queste testimonianze, oltre ad estendere il monitoraggio a un’area più ampia rispetto a quella coperta dalle fototrappole, arricchendo il dataset con informazioni che solo chi vive costantemente il territorio può fornire, consentiranno anche di cogliere elementi del rapporto uomo-fauna che spesso sfuggono agli strumenti classici della ricerca. In particolare, sarà fondamentale ascoltare e comprendere le esperienze di chi ha subito danni legati alla presenza di specie alloctone invasive.
Nel frattempo, chi volesse saperne di più sul progetto R.A.MO.CA. è invitato a partecipare al workshop pubblico che si terrà il 28 giugno presso la sede del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, a Vallo della Lucania. Sarà un’occasione per conoscere da vicino i vari membri del team di progetto, con interventi brevi ma mirati da parte dei rappresentanti dei vari enti coinvolti. Saranno illustrate le finalità del progetto, le metodologie adottate, le attività in corso e le prospettive future. E non finisce qui: il Parco ha affidato anche alla Kayla Nature l’incarico di realizzazione di un cortometraggio che racconterà il progetto R.A.MO.CA. attraverso immagini, voci e testimonianze raccolte sul campo!