CAPACCIO PAESTUM. È stato un vero e proprio trionfo l’evento che si è tenuto lunedì 30 giugno 2025, alle ore 20, nella suggestiva cornice dell’Hotel Ariston di Paestum, dove si è alzato il sipario sull’anteprima dello Svit’Art Festival, una rassegna che intreccia cultura, arte e responsabilità sociale.
Con l’impeccabile conduzione di Benedetta Gambale, la Compagnia Teatrale La Pazza Idea, davanti a una platea gremita e partecipe, ha incantato tutti, portando in scena lo spettacolo scritto e diretto da Luca Landi, “Scusate se faccio tante storie”, un caleidoscopico viaggio nel tempo che, con ironia e ritmo, rievoca figure simboliche del passato – da Giovanna d’Arco a Cristoforo Colombo, fino a Giuseppe Garibaldi – attraverso un linguaggio che fonde il varietà napoletano con la danza contemporanea. Ad impreziosire ulteriormente la performance, è stato il corpo di ballo di Attori per Caso.
Ha aperto la serata il giovane artista cilentano Nubivago. Le sue sonorità hanno immediatamente creato un’atmosfera densa di suggestione, catturando la platea presente e trasportandola in una dimensione di pace e serenità. Del resto, lui compone non solo per rendere omaggio al suo Cilento ma, come egli stesso ha dichiarato, “per portare la pace nel mondo”.
Tra i saluti, quello dell’Ing. Luigi Bisaccia che, in qualità di CEO del Centro Servizi Ingegneria e di neo presidente del Rotary Club di Battipaglia, ha dichiarato il suo impegno ad essere vicino ai più fragili, rafforzando, per questo, la sinergia con la cooperativa Voloalto.
Di seguito, la dichiarazione del regista Luca Landi, che ha parlato della sua esperienza in Voloalto: "Il valore del teatro, per me, è vitale. È un’arte che appartiene a tutti e che tutti dovrebbero sperimentare almeno una volta nella vita. Nel caso del teatro patologico, il valore si amplifica ancora di più. Diventa strumento di inclusione, di abbattimento delle barriere, di scoperta delle potenzialità. Lavorare con persone speciali significa entrare in contatto con mondi autentici, profondi, spesso inesplorati. Significa credere che gli obiettivi, anche quelli che sembrano impossibili, si possono raggiungere insieme. Credo con forza che la diversità non vada combattuta, ma accolta. E che l’unico modo per vincere davvero questa "lotta" sia l’unione: mettere tutti sullo stesso piano, non limitare, ma stimolare. Non trattare “diversamente”, ma umanamente. Quella del teatro patologico è stata un’esperienza nuova per me, e posso dire con sincerità che questi ragazzi mi hanno donato moltissimo. Mi hanno insegnato la vera umanità, la sincerità assoluta. Sono senza filtri, senza barriere. E sono proprio loro, che noi definiamo "diversi", a poter insegnare tanto a noi che ci riteniamo “normali”. Ha chiuso la serata Maria Carmela Morra, presidente di Voloalto.
"Lo spettacolo a cui avete assistito è una parte del viaggio, un viaggio cominciato oltre venti anni fa, quando abbiamo fatto una cosa rivoluzionaria per il nostro territorio: utilizzare il teatro per favorire l’inclusione e garantire una migliore qualità di vita a persone con disagio mentale. Da allora, la creatività, l’arte, la ricerca della bellezza, hanno rappresentato una costante nel nostro percorso emancipativo. Lo Svit’Art Festival, di cui l’evento di questa sera è parte integrante, nasce con l’intento di sensibilizzare, informare e prevenire il disagio nei diversi contesti sociali, attraverso l’arte, la creatività, la leggerezza, il divertimento. Vogliamo diventare, inoltre, artefici del cambiamento e impegnarci a costruire una società felice, a partire da qui e ora, perché è il presente che definisce il futuro. Infine, con tanta emozione, esprimo tutto il mio affettuoso apprezzamento ai ragazzi e alle operatrici volontarie per l’impegno appassionato profuso per realizzare questo spettacolo, e il mio sincero grazie a Luca Landi, per aver saputo entrare in sintonia con un mondo diverso, variegato e non omologato, quale può essere il mondo di chi vive il disagio mentale. Ha saputo creare un ambiente di fiducia, di entusiasmo e voglia di mettersi in gioco, che ha portato tutti a dare il meglio di sé. Guardandoli sul palco, mi sono ricordata di un aforisma di Nietzsche: “Bisogna avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante” . Questa sera, abbiamo visto una miriade di stelle brillare di luce propria.
L’iniziativa è stata promossa dalla Cooperativa Sociale Voloalto di Battipaglia, da anni impegnata sul territorio in progetti a forte impatto sociale, in collaborazione con la testata giornalistica Il Sole & le Nuvole. L’evento ha goduto del patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, del Comune di Battipaglia, dell’ASL Salerno, di Confindustria Salerno e del contributo della Camera di Commercio di Salerno. Un’anteprima che ha lanciato un segnale forte: l’arte può – e deve – essere parte attiva nei processi di cambiamento sociale.