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LA NOTA DEL SINDACATO
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Pubblico Impiego, Fp Cgil: "Serve piano straordinario di assunzioni nel Salernitano"
Comunicato Stampa
24 luglio 2025 14:22
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SALERNO. I dati più recenti del Conto Annuale della Pubblica Amministrazione, diffusi dalla Ragioneria generale dello Stato, confermano un quadro preoccupante: oltre 700 mila lavoratrici e lavoratori pubblici andranno in pensione entro il 2033, mentre continua ad aumentare l’età media del personale, resta alta la precarietà con oltre 90 mila precari, e i salari pubblici italiani sono tra i più bassi d’Europa.

La Funzione Pubblica CGIL ribadisce che serve un piano straordinario per l’assunzione di almeno 1.250.000 nuove unità, non solo per sostituire chi va in pensione, ma per potenziare i servizi pubblici, colmare i ritardi storici e garantire diritti fondamentali alla cittadinanza.

Antonio Capezzuto, Segretario Generale della FP CGIL Salerno:  “Nei comuni piccoli e periferici della provincia di Salerno siamo ancora fortemente sotto-organico. Serve più personale, più stabilizzazioni, più attenzione alle funzioni essenziali dello Stato”.

“In provincia di Salerno, nonostante alcuni segnali incoraggianti sul fronte dei concorsi, le criticità restano forti, soprattutto nei comuni più piccoli e nelle aree periferiche, dove la carenza di personale amministrativo, tecnico e nei servizi sociali rischia di compromettere l’efficacia e la qualità dei servizi pubblici”, dichiara Antonio Capezzuto, segretario generale della FP CGIL Salerno.

Serve un impegno concreto per rafforzare le strutture degli enti locali, potenziare gli organici con assunzioni stabili e qualificare le competenze. Un esempio positivo arriva dalla città di Salerno, dove sono state recentemente assunte 60 nuove unità nella Polizia Locale: un segnale importante che va nella direzione giusta, ma che non può considerarsi sufficiente. Anche in questo comparto, infatti, i prossimi tre anni vedranno un continuo flusso di pensionamenti, come indicano i dati nazionali. È quindi fondamentale proseguire con nuovi ingressi e una costante programmazione del fabbisogno, rafforzando un presidio essenziale per la sicurezza urbana, la viabilità e il rispetto della legalità nelle città”.

La carenza di personale investe anche il comparto delle funzioni centrali, dove ministeri, enti statali e uffici decentrati soffrono da anni di sotto-organico. In particolare, resta aperta e urgente la vertenza per la stabilizzazione degli Uffici per il Processo (UPP) del Ministero della Giustizia, che anche nella provincia di Salerno contribuiscono in modo determinante al funzionamento della macchina giudiziaria. “Non possiamo accettare che chi garantisce ogni giorno efficienza agli uffici giudiziari venga lasciato in una condizione di precarietà prolungata – denuncia Capezzuto –. Va superato il precariato di Stato e data finalmente stabilità a questi lavoratori che rappresentano una risorsa strutturale per il sistema giustizia”.

Gravi carenze persistono anche nel Corpo dei Vigili del Fuoco di Salerno, impegnato in queste settimane in numerosi interventi per contrastare incendi e situazioni di emergenza, spesso con organici insufficienti. “La loro incolumità è costantemente a rischio, mentre cresce la necessità di una presenza stabile e potenziata, soprattutto in un territorio vasto e complesso come il nostro. Il loro ruolo è vitale e va riconosciuto anche con investimenti concreti in personale e mezzi. C’è una grave carenza di autisti in provincia di Salerno, una figura necessaria per i servizi da garantire sul territorio.”.

Nel settore sanitario, sebbene siano stati attivati concorsi in diverse strutture, la situazione resta critica: servono nuove assunzioni di medici e personale sanitario, in particolare nell’emergenza-urgenza, dove il sovraccarico di lavoro è ormai strutturale. “Inoltre – aggiunge Capezzuto – è indispensabile assumere personale per garantire operatività alle Case di Comunità, previste dal decreto di riforma dell’assistenza territoriale. In questi giorni, anche a Salerno, si è assistito alla posa della prima pietra di alcune di queste strutture: ci auguriamo che non restino cattedrali nel deserto, ma che diventino presidi reali, con professionisti e risorse a supporto delle comunità”.

Particolare attenzione, secondo la FP CGIL, deve essere riservata al reclutamento nei presìdi sanitari periferici, che oggi rischiano la chiusura o il depotenziamento per mancanza di personale. “Garantire la sopravvivenza e la piena funzionalità di questi presìdi è una questione di giustizia sociale e territoriale, perché i cittadini delle aree interne e marginali hanno gli stessi diritti alla salute di chi vive nei grandi centri. La sanità pubblica o è accessibile a tutti o semplicemente non è”, conclude Capezzuto.

“Il Governo deve aprire un confronto serio e concreto con le organizzazioni sindacali. Servono assunzioni vere, stabilizzazioni, risorse certe e contratti dignitosi per dare futuro alla Pubblica Amministrazione e risposte concrete ai bisogni del Paese e del nostro territorio”.



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