VILLAMMARE. Lesioni gravi. Con quest’accusa sono stati iscritti nel registro degli indagati la mamma di Pietro, il bimbo di 9 mesi ricoverato in coma dal 5 giugno al Santobono di Napoli ed il compagno della donna. Per la mamma, il Tribunale per i Minorenni di Potenza aveva già sospeso la responsabilità genitoriale, con divieto di avvicinamento al bimbo e al fratellino maggiore, di quattro anni. L’indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Lagonegro. Il neonato fu trasportato in condizioni critiche all’ospedale di Sapri con gravi lesioni e difficoltà respiratorie. Da lì fu disposto il trasferimento d’urgenza in eliambulanza all’ospedale Santobono di Napoli, dove è ancora ricoverato sotto stretta osservazione. I traumi riscontrati sul corpicino, a partire da quelli al cranio, risalivano a diverse settimane prima, provocati, probabilmente, anche da reiterati e ripetuti scuotimenti. Gli inquirenti ipotizzano che la donna ed il compagno avrebbero ripetutamente usato violenza e maltrattato il piccolo fino a ridurlo in fin di vita. La coppia ora dovrà difendersi da queste pesanti accuse. Escluso da ogni responsabilità il padre biologico del piccolo, che sarebbe risultato estraneo alla vicenda.