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NELL'AULA CONSILIARE
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Agropoli, incontro “Proteggi te stesso dalle truffe”
Comunicato Stampa
09 agosto 2025 17:04
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AGROPOLI. Istituzioni in campo in difesa dei più deboli. Si è tenuto questa mattina, nell’Aula Consiliare “A. Di Filippo” del Comune di Agropoli, l’incontro “Proteggi te stesso dalle truffe” voluto dall’Amministrazione comunale con il coinvolgimento delle forze dell’ordine e dei parroci della città. “Ringrazio le forze dell’ordine – ha affermato il sindaco Roberto Mutalipassi – che ogni giorno hanno a che fare con vittime di truffe. Grazie ai loro consigli potremo mettere in campo le azioni utili per far sì che noi così come le nostre famiglie, dove magari ci sono anziani che vivono da soli, possiamo difenderci dalle truffe. Ringraziamento che estendo ai nostri parroci, alla presidente del Centro sociale come all’assessore Elvira Serra che dimostra una costante sensibilità verso le tematiche che riguardano le persone in situazioni di vulnerabilità, impegnandosi attivamente per migliorare le loro condizioni e promuovere l’inclusione sociale”. Queste le parole dell’assessore alla Famiglia Elvira Serra: “Quella che vogliamo portare avanti è una battaglia contro i truffatori, che giocano sui nostri sentimenti per spillarci soldi. E quello di stamattina, che ho voluto fortemente, è un incontro che vede presenti coloro che sono in prima linea ogni giorno nel tentativo di proteggere le persone dai malfattori. Il consiglio è sempre quello di diffidare da chi ci chiede soldi con una o l’altra scusa fingendo di conoscere noi o i nostri cari. In caso di dubbio dobbiamo telefonare il 112 e chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Importanti informazioni sono presenti anche sui loro siti istituzionali. Dobbiamo guardare con sospetto quei siti che vendono prodotti a prezzi bassissimi. Stesso discorso per ilavoretti in casa: è sempre meglio affidarsi a chi già conosciamo. Attenzione inoltre ai social in genere dove spesso si danno informazioni personali che agevolano i ladri ad agire approfittando dell’assenza da casa. L’importante è informarsi per potersi  difendere”. Il comandante della Compagnia Carabinieri di Agropoli capitano Giuseppe Colella ha sottolineato come è fondamentale diffondere il messaggio di difesa dalle truffe presso amici e familiari. “Le truffe sono un fenomeno che interessa prevalentemente le fasce deboli ma colpisce anche i giovani, come nel caso di quelle informatiche. L’elemento comune a tutte le truffe, anche le più ingegnose, è la richiesta di soldi. E questo è il primo campanello d’allarme”. Spesso la richiesta arriva da persone che si spacciano per nipoti o familiari. “Il consiglio quando ci chiama qualcuno che dice di essere un familiare o di parlare per conto di un familiare è chiudere la chiamata e chiamare il 112 oppure richiamare i familiari a numeri in vostro possesso e non a quelli forniti dall’interlocutore. Non bisogna dare informazioni personali e dati sensibili che potrebbero essere utilizzati a fini illeciti”. Importante la difesa della proprietà privata: “diffidare da chiunque si presenti alla porta di casa, che sia il finto carabiniere o operai di enti pubblici o chiunque altro. Anche in questo caso non basta una divisa piuttosto che un tesserino. Il più delle volte, una volta entrate in casa, queste persone distraggono la persona e un altro complice si intrufola e ripulisce l’appartamento. Stesso discorsoanche per strada: prestare molta attenzione verso chi vuole essere affabile per forza e cerca con modi gentili di abbindolare la vittima. E bisogna evitare di rimanere isolati chiedendo sempre il supporto di forze dell’ordine e familiari. Altra cosa fondamentale è quella di non prendere iniziative individuali per difendersi da qualche situazione spiacevole”.     Si è concentrato sulle truffe online il neo comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, capitano Fabio Tufano: “ad attirare l’utente è spesso il prezzo troppo basso per un qualsiasi oggetto. Ma quel prodotto una volta ordinato e pagata la somma non arriva mai. E l’errore grande è quello di non denunciare, specie quando l’importo è esiguo in quanto alle persone non costa nulla ma a noi fornisce il termometro per le truffe in quel momento storico. E in questo anche i parroci hanno un ruolo fondamentale”. Come Colella, anche Tufano ha ribadito di difendere la proprietà privata: “quando qualcuno che non conosciamo ci parla così bene dei nostri familiari, quello non è una persona a noi vicina ma è da respingere”. Quindi ha evidenziato: “spesso i truffatori che si spacciano per parenti dicono di aver bisogno di soldi. Ma se ci riflettiamo quando noi dobbiamo chiedere soldi a qualcuno abbiamo sempre un senso di pudore che ci spinge magari a farlo di persona e certamente non al telefono”. Sulla medesima falsariga il comandante della Polizia Locale Maggiore Antonio Rinaldi che ha fatto sue le parole degli altri relatori ribadendo: “giovani che truffano gli anziani rappresentano un fallimento del sistema. Purtroppo è mancata ad alti livelli la prevenzione e l’informazione, si interviene per reprimere, quasi mai per prevenire. Oggi per fortuna sono state anche introdotte aggravanti e potenziato gli strumenti a disposizione di chi ha il compito di difendere i cittadini. Ma è una guerra impari e la collaborazione tra Istituzioni e cittadini può essere di grande aiuto”. Quindi Marilena Tiso presidente del locale Centro sociale polivalente: “noi siamo forse la fascia più esposta. I ladri si attivano facendo perno sui sentimenti degli anziani”. Lei stessa ha subìto un tentativo di raggiro da parte di un ragazzo che l’ha avvicinata. “Ha finto di conoscere mio figlio e giunti ad un certo punto della conversazione si è offerto di accompagnarmi a casa sebbene io avessi la mia macchina. A suo dire per il piacere di fare due chiacchere. A quel punto gli dissi che avrei chiamato i carabinieri e lui scomparve. I sentimenti sono i nostri e quando vogliono giocarci per un loro tornaconto non ci sto. E’ importante difendersi e non lasciarsi abbindolare”. I parroci don Bruno Lancuba e don Nicola Griffo hanno sottolineato come a volte chi è vittima di truffa abbia vergogna nel manifestarlo. “C’è un senso di vergogna da parte di chi è oggetto di truffa ma invece è importante dirlo per superarlo e magari questo può essere di insegnamento per gli altri, Siamo sentinelle e possiamo avvisare di stare attenti e di tutelare la proprietà privata. Ci renderemo interpreti di questo messaggio presso le parrocchie. Anche promuovere degli incontri con le forze dell’ordine presso le parrocchie come nelle scuole può servire tanto a mettere in guardia le persone e difendersi. Anche una sola persona che riusciamo a salvare già sarà un successo”.



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