POLLICA. Esiste un luogo dove il tempo rallenta e la vita torna a respirare, in cui il mare ascolta e il cielo racconta. Quel luogo è il Cilento e quel tempo sospeso si chiama ViviamoCilento. Esattamente tra un mese, dal 12 al 14 settembre, Acciaroli tornerà ad essere culla di emozioni, arte, musica e visioni. Tutto pronto per il festival che non è solo un evento ma un invito a vivere diversamente: più lentamente, più profondamente, più umanamente. ViviamoCilento è il racconto lento di un Sud che non rincorre, ma ispira. È il gesto di un Comune, quello di Pollica, che ha scelto di celebrare la propria identità trasformandola in esperienza condivisa. Nel borgo marinaro caro a Hemingway, ogni dettaglio sarà pensato per accogliere, ogni spazio per restituire bellezza. La XII edizione del festival porterà con sé nuove emozioni e nuove forme di espressione: arte diffusa, installazioni nel porto, performance a sorpresa, sapori autentici e musica che diventa racconto.
"ViviamoCilento è il nostro modo per raccontare una visione: quella di un territorio che non ha paura di essere se stesso, che crede nella bellezza come motore di sviluppo e nella lentezza come scelta consapevole. È il nostro invito a tornare umani, a fermarci, ad ascoltare. E quest’anno sarà ancora più intenso, più poetico, più profondo", dichiara il sindaco di Pollica, Stefano Pisani. I nomi? Presto saranno svelati. Ma basti sapere che anche quest’anno sul palco si alterneranno grandi artisti, pensatori appassionati, narratori di storie e musicisti dell’anima. Nel frattempo qualcosa si muove. È nato il blu Acciaroli, una nuova tonalità che rappresenta l’anima visiva e simbolica del festival. Una sfumatura profonda e sospesa, come l’ora blu cara ai fotografi, quando il giorno cede il passo alla notte e tutto si tinge di poesia. In dialogo con questo nuovo colore, sorgeranno a breve tre installazioni permanenti nel porto, cornici in corten per incorniciare il paesaggio e invitare a guardare con occhi nuovi.
ViviamoCilento 2025 è in cammino. Un mese ancora e Acciaroli si trasformerà in un teatro naturale dove la lentezza diventa scelta, la cultura si intreccia al territorio, e l’arte si fonde con il silenzio.