SALERNO. Una recente circolare interna dell’Azienda ospedaliero-universitaria "San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona" di Salerno vieta al personale di fornire informazioni sullo stato di salute dei pazienti a soggetti non formalmente autorizzati. Una misura che, pur richiamandosi alla tutela della privacy, rischia - secondo molti - di trasformarsi in un bavaglio per chi vuole segnalare problemi e malfunzionamenti.
A sollevare la questione è Mario Polichetti, responsabile del Dipartimento Nazionale Sanità dell’Udc: “Chi denuncia va protetto, non perseguitato. Al ‘Ruggi’ c’è una situazione pericolosa. Menomale che il nuovo manager, Ciro Verdoliva, aveva annunciato trasparenza. In realtà, questo è un sistema repressivo verso chi ha il coraggio di segnalare problemi, ma indulgente e tollerante con gli amici”.
Polichetti denuncia un atteggiamento che definisce subdolo: “Si fa finta di essere paladini della legge e della tutela della privacy, ma in realtà si toglie la parola a chi vede e denuncia ciò che non funziona. Segnalare episodi gravi o disservizi che mettono a rischio la salute pubblica non significa violare la legge sulla privacy. Significa assumersi la responsabilità di proteggere i cittadini”.
Il dirigente politico ribadisce che la denuncia di fatti gravi è perfettamente compatibile con la normativa: “È inaccettabile che chi ha il coraggio di dire la verità venga trattato come un problema da eliminare. Esprimo piena solidarietà ai colleghi colpiti da provvedimenti disciplinari solo per aver esercitato il loro senso civico”.
Infine, l’appello a evitare che la legge venga usata come schermo per l’opacità: “La protezione dei dati dei pazienti è fondamentale, ma non deve diventare un alibi per oscurare ciò che accade nelle strutture sanitarie. La trasparenza non è un optional: è la base della fiducia. Non possiamo permettere che dietro l’invito al rispetto della legge si nasconda una censura sottile e pericolosa al diritto di parola”.