CAPACCIO PAESTUM. Il sindaco di Capaccio Paestum, Gaetano Paolino, ha scelto il nuovo segretario comunale, tra le sette candidature prevenute, dopo aver indetto apposita selezione pubblica tramite curricula: si tratta della dott.ssa Gerardina Conti, 60enne salernitana, attualmente in servizio presso i Comuni di Casal Velino e Giffoni Sei Casali.
Laureata in Scienze Politiche con il massimo dei voti, in passato ha svolto il medesimo incarico presso i municipi di Golasecca (Va), Rofrano, Cannalonga, Moio della Civitella, Sessa Cilento, Gioi, Sicignano degli Alburni, Sant’Arsenio, Castellabate, Montecorice, Novi Velia e Castelnuovo Cilento. La Conti si insedierà non appena arriverà la nomina del Prefetto di Salerno: prenderà il posto del dott. Andrea D’Amore, che lascia dunque la città dei Templi dopo 21 anni e, contestualmente, anche il Comune di Cicerale, dove lavorava in convenzione.
Continua, così, la rivoluzione avviata da Paolino in seno all’ente civico, per dare una tangibile e radicale dimostrazione di cambiamento, rispetto al passato, agli organi di controllo competenti, in particolare alla Commissione d’accesso agli atti inviata dal ministro Piantedosi.
Dopo aver nominato una Giunta tecnica esterna composta da assessori non residenti in città, infatti, il primo cittadino capaccese ha azzerato l’ex ufficio di staff di Alfieri, ruotato numerosi dirigenti apicali e sostituito il comandante della Polizia Municipale, spostando ad altri incarichi tutti i dipendenti coinvolti in vicende giudiziarie. Non rinnovati i contratti a vari funzionari di settore nominati dall’ex Amministrazione Alfieri, con cambi al vertice anche nelle società partecipate.
Avviate, inoltre, procedure per esternalizzare il servizio di riscossione dei tributi, compilare short list per la scelta dei fornitori e analizzare lo stato dell’arte di tutti gli appalti, specie quelli finiti all’attenzione della magistratura. Paolino, infine, ha disposto l'abbattimento definitivo dell'ex lido Kennedy, finito al centro dell'indagine inerente il presunto scambio elettorale politico-mafioso tra l'ex sindaco Franco Alfieri ed il noto pregiudicato Roberto Squecco, oltre al dislocamento di uffici pubblici in locali confiscati allo stesso Squecco, abbattendo contestualmente onerosi fitti passivi a carico del Comune.