ROMA. Alla Camera di Commercio di Roma, nella prestigiosa cornice del Tempio di Adriano in Piazza di Pietra, il Cavaliere Domenico De Rosa è stato tra i protagonisti della VIII edizione del Premio ANGI – Oscar dell’Innovazione, promosso da ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori e dedicato alle eccellenze dell’innovazione italiana.

Nel corso della cerimonia, che ha riunito rappresentanti delle istituzioni, del mondo produttivo e dell’ecosistema dell’innovazione, il Cavaliere è intervenuto con un contributo dedicato al futuro dei giovani e al ruolo delle start up nel tessuto imprenditoriale italiano, per poi consegnare un importante riconoscimento a una straordinaria start up attiva nella sicurezza stradale, la società Oraigo.

Riprendendo i contenuti dell’intervista rilasciata all’Agenzia Dire, il Cavaliere Domenico De Rosa ha ricordato come le start up rappresentino il primo “seme”, il primo embrione delle imprese italiane, il punto di origine di ciò che può diventare un’azienda strutturata, capace di creare occupazione, valore e sviluppo sui territori. Il Cavaliere ha sottolineato il valore del Premio ANGI come momento di dialogo concreto tra il mondo dei giovani innovatori e quello delle piccole e medie imprese, che costituiscono l’ossatura dell’economia nazionale. L’innovazione, ha ribadito, diventa reale solo quando esce dagli slogan e dalle presentazioni e si trasforma in soluzioni che migliorano la vita delle persone, a partire dalla sicurezza.

Nel segmento dedicato agli Innovation Business & Leader Award, il Cavaliere ha premiato Oraigo, start up italiana specializzata in neurotecnologie applicate alla sicurezza stradale, indicata ufficialmente come realtà che integra intelligenza artificiale e monitoraggio cerebrale per prevenire i colpi di sonno e gli stati di affaticamento alla guida. La tecnologia sviluppata da Oraigo si basa su un dispositivo indossabile che rileva l’attività cerebrale del conducente, su un sistema di analisi in tempo reale supportato da algoritmi di intelligenza artificiale e su una piattaforma dedicata alla gestione delle flotte, capace di fornire dati e indicatori utili per migliorare turnazioni, protocolli di sicurezza e organizzazione del lavoro. L’obiettivo è trasformare la sicurezza stradale da sistema reattivo a modello davvero predittivo e preventivo, intervenendo prima che la stanchezza si traduca in un errore irreversibile.

Questa visione si innesta in modo naturale con l’impegno del Cavaliere Domenico De Rosa che, attraverso il proprio gruppo nel settore della logistica e del trasporto, da anni investe in formazione, prevenzione e tecnologie innovative per ridurre gli errori umani alla guida e innalzare gli standard di sicurezza di autisti, flotte e utenti della strada.

Dal palco del Tempio di Adriano, il Cavaliere ha poi rivolto un messaggio diretto alle nuove generazioni, invitandole a non accontentarsi di un ruolo marginale, ma a diventare protagoniste del proprio percorso, mettendo in gioco competenze, studio e creatività, assumendosi la responsabilità delle proprie scelte e utilizzando la tecnologia come leva per risolvere problemi reali, non come semplice moda del momento. Le parole del Cavaliere Domenico De Rosa hanno voluto essere, al tempo stesso, un incoraggiamento e un richiamo alla concretezza: l’innovazione non come esercizio teorico, ma come dovere morale e civile, soprattutto quando può salvare vite, proteggere chi lavora ogni giorno su camion, autobus e veicoli industriali, e restituire dignità al lavoro su strada.

La presenza del Cavaliere agli “Oscar dell’Innovazione” ANGI al Tempio di Adriano conferma la volontà di costruire un ponte stabile tra il mondo delle start up, che porta visione, ricerca e sperimentazione, e il sistema delle PMI e delle grandi imprese, che garantisce radicamento, occupazione e capacità industriale. In questa prospettiva, il Cavaliere Domenico De Rosa ribadisce il proprio impegno a sostenere progetti che coniugano innovazione tecnologica, sicurezza e responsabilità sociale, promuovendo un modello di sviluppo in cui i giovani talenti non siano spettatori, ma veri protagonisti dell’Italia che verrà.