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CONFERENZA STAMPA
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Salerno, riforma della giustizia: nasce il Comitato popolare per il Sì
Redazione
30 dicembre 2025 14:21
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SALERNO. “Votare Sì alla riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati significa rafforzare lo Stato di diritto e completare una scelta costituzionale rimasta incompiuta”. È il messaggio lanciato nel corso della conferenza stampa che ha segnato la nascita del Comitato Popolare per il Sì alla separazione delle carriere dei magistrati, promosso da avvocati e cittadini favorevoli alla riforma. Al centro dell’iniziativa, la volontà di spiegare “con chiarezza e senza slogan” le ragioni del Sì, partendo da un presupposto storico e giuridico: l’introduzione, nel 1989, del processo penale di tipo accusatorio. “Accusa, difesa e giudice – è stato ribadito – devono essere ruoli distinti, ciascuno con una funzione e responsabilità proprie. La separazione delle carriere rappresenta il naturale completamento di quella riforma”. I promotori hanno sottolineato come l’intervento non abbia carattere punitivo nei confronti della magistratura né incida in modo massivo sulle carriere: “Non si tratta di stravolgere la vita professionale dei magistrati, ma di intervenire sull’assetto istituzionale e sul sistema di autogoverno, correggendo distorsioni che da anni alimentano sfiducia nei cittadini”. La riforma prevede due Consigli Superiori della Magistratura distinti – uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri – entrambi autonomi e indipendenti. “L’autogoverno non viene indebolito – hanno spiegato – ma reso più coerente con il modello accusatorio”. Tra le novità anche il sorteggio temperato per la componente togata, per ridurre il peso delle correnti, e l’istituzione di una Alta Corte disciplinare separata dai Csm. Netta la replica a chi teme un controllo politico sull’azione dei pm: “Questa riforma non consegna il pubblico ministero al Governo. I Csm restano autonomi e il Presidente della Repubblica continua a essere il garante dell’equilibrio costituzionale”. Il nodo centrale, secondo il Comitato, resta la terzietà del giudice: “In un processo accusatorio accusa e giudice non possono dipendere dallo stesso sistema di autogoverno. Questa commistione incide sulla percezione di imparzialità, che è il cuore della giurisdizione”. Pur riconoscendo che la riforma non affronta il tema dell’efficienza della giustizia, i promotori rivendicano la sua portata culturale e democratica: “Non è una riforma sull’efficienza, ma sulla garanzia dei diritti e sulla fiducia dei cittadini nel processo penale”. Da qui la scelta di dar vita a un comitato “popolare”: “È una riforma che riguarda innanzitutto i cittadini, non solo i tecnici del diritto. Tra i soci fondatori ci sono persone provenienti dai mestieri più diversi, unite dalla convinzione che il tema non sia più rinviabile per avere un processo più giusto e garantito”. In chiusura, le indicazioni operative: è possibile aderire anche online attraverso la pagina Facebook “Comitato Popolare per il Sì – Salerno”. Annunciata inoltre la proposta di un coordinamento tra tutti i comitati per il Sì già costituiti o in via di formazione sul territorio nazionale.



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