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NAPOLI, riflessioni sull'operazione Quagliarella
Mimmo Stile
27 agosto 2010 16:08
Eye
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27 Agosto 2010. Nessuno avrebbe mai pensato che, a quattro giorni dalla chiusura del mercato, il Napoli perdesse una delle sua bandiere più amate, uno dei suoi giocatori più rappresentativi, uno dei beniamini del pubblico partenopeo. Ed invece, la storia d'amore tra Quagliarella ed il Napoli è durata poco più di un anno. Strano per uno che quando arrivò fu acclamato da un'intera tifoseria come il nuovo "Masaniello", e che dichiarò di aver realizato il suo sogno più grande, quello che aveva fin da bambino. Ed è sempre più strano che De Laurentiis l'abbia lasciato partire, proprio lui che voleva "un Napoli fatto di napoletani". Evidentemente già prima dei mondiali qualcosa a Castelvolturno non quadrava: troppo strano il  silenzio dello stabiese anche dopo la partita d'andata di Europa League; troppo strano quel silenzio sull'arrivo di Cavani; troppo strano il silenzio  della società che non elogiò l'attaccante della nazionale al ritorno dal Sudafrica. No, non ci aspettavamo di certo che il funambolico De Laurentiis ballasse la "Waka Waka" per elogiare Quagliarella, ma almeno una parola di elogio per l'unico giocatore che al mondiale ce l'aveva messa davvero tutta, ce l'aspettavamo. Invece niente ed inevitabilmente da cosa nasce cosa. Fino a quando proprio oggi, 27 Agosto 2010, Quagliarella passa alla Juve con una operazione fatta in una sola notte! Ed è da questa rapidità che si evince la rottura tra giocatore e società.... ma..... vuoi vedere che  invece era tra l'attaccante ed il tecnico? Forse la seconda ipotesi potrebbe essere anche più plausibile: De Laurentiis è un bravo imprenditore, ma a volte dovrebbe parlare di meno per non far scappare qualcuno troppo presto. "Qui nessuno è indispensabile, è Mazzarri che decide chi è titolare e chi no. Decide tutto Mazzarri....." ed è qui che casca l'asino! Silurato Marino appena un anno fa, ecco entrare in società una nuova figura che sta sconvolgendo letteralmente tutta la campagna acquisti della scorsa estate: l'allenatore manager. Per carità, Mazzarri è un allenatore preparatissimo e sul campo l'ha sempre dimostrato, ma ultimamente stiamo capendo che Bigon&co. stanno pendendo letteralemente dalle sue labbra. Vi spiego. Via Cigarini, via Denis, via Datolo, via Hoffer, via Contini, via Quagliarella e tra poco via anche Rinaudo. Poco più di 50 mln d'investimento spesi per rilanciare il Napoli nel "nuovo quinquennio", e praticamente svaniti nel nulla....E' noto che Mazzarri vuole una rosa ristretta ma competitiva, per affrontare le tre competizioni che dovrà onorare il suo Napoli. In cima ai suoi desideri c'era Lucarelli: l'attaccante livornese è arrivato, ma andava bene come quarta punta. Poi, se Quagliarella doveva già andare via, perchè lasciar partire Denis che avrebbe giocato sicuramente di più? Per concludere è in arrivo un altro suo pupillo: Modesto del Genoa. Ora la domanda è questa: possibile che per ben figurare nelle tre competizioni il Napoli deve vendere uno dei suoi attaccanti più pregiati, indebolendosi nel reparto offensivo, ed ingaggiare vecchie glorie a costo quasi zero o giovani talenti mai sbocciati, (ovviamente) a prezzi scontatissimi? A Voi le riflessioni del caso.....ma una sola cosa è certa: prima ho scritto che De Laurentiis è un grande imprenditore e pare che lo stia diventando anche nel calcio. Se l'anno scorso Hoffer e Quagliarella sono costati ben 22,5mln di euro, quest'anno Lucarelli e Cavani sono arrivati con "solo" 16mln. E, dalle mie parti, la plusvalenza è di 6,5mln di euro, che non verranno investiti in un'altra prima punta (che ora necessiterebbe più di quanto pensa il nostro manager). E chissà se il nostro manager consiglierà qualcun altro da ingaggiare....forse Margheritoni della Longobarda è ancora svincolato!

MimmoStile per stiletv.it



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