CAPACCIO. All’indomani delle 18 firme protocollate per chiedere l’individuazione di un nuovo comune capofila al posto di Capaccio, è giunta la dura replica del primo cittadino pestano, Italo Voza (nella foto), nel corso della puntata di ieri del format “Parla il sindaco”. “La finalità unica della convocazione del coordinamento istituzionale del Piano di Zona Ambito S7 non è quella di cambiare il comune capofila ma piuttosto quella di stimolare una discussione forte e definitiva affinché si chiarisca una volta per tutte e si avvia nella fattività che questo Piano di zona inizi veramente a correre perché tempo da perdere non ne abbiamo. Se l’Ufficio di Piano non funziona bene o dovrebbe funzionare dipende dall’organico non dal sindaco del comune capofila che ha il compito di mettere a disposizione la struttura e i servizi connessi. L’ufficio non è completamente fermo ma ha molte difficoltà proprio di rendicontazione soprattutto degli anni 2002/2009 - afferma Voza - cambiare il comune capofila, come qualcuno vorrebbe per mera sponsorizzazione personale, cambierebbe poco perché l’ufficio è quello. Se non funziona bene dobbiamo cambiare i protagonisti dell’ufficio di Piano. L’organo esecutivo, chi deve lavorare e deve andare tra i vari comuni per prendere la documentazione inerente la rendicontazione non è il sindaco del comune capofila ma sono i funzionari dell’Ufficio di Piano". Così il primo cittadino di Capaccio che, però, precisa anche che i servizi sociali essenziali sono garantiti. “Non c’è stata soluzione di continuità - continua il sindaco – perché il mandato delle assistenti sociali scadeva a fine  marzo quindi gli è stato prorogato per altri tre mesi nelle more che poi si faccia il progetto definitivo. Quindi assolutamente non c’è stata interruzione del servizio”.