SALERNO. Entro la fine di febbraio, Bruno Humberto Damiani farà il suo ritorno in Italia. Ad annunciarlo è l’avvocato difensore del trentenne salernitano, Michele Sarno. Damiani, alias “brasiliano”, è recluso da undici mesi nel carcere di Bogotà, in Colombia, dopo l’arresto all’interno dell’aeroporto per l’ esecuzione di due distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dall’autorità giudiziaria italiana per spaccio di droga e tentata estorsione ad un imprenditore. Il suo rientro in Italia ci sarà dopo la firma, spiega Sarno, “del nullaosta dell’autorità colombiana alla procedura per l’estradizione” che venne richiesta dagli inquirenti italiani che si recarono in Colombia nel novembre scorso per interrogare Damiani che rispose, nell’interrogatorio di cinque ore, a tutte le domande del sostituto procuratore di Salerno Rosa Volpe e dei carabinieri del Ros. Il trentenne, nato e cresciuto  nella zona orientale di Salerno, è inoltre iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Salerno per l’assassinio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica trucidato il 5 settembre del 2010 con nove colpi di pistola mentre era alla guida della propria auto, a pochi metri dalla sua casa in località Cerza Longa, ad Acciaroli. Damiani, assistito dall’avv. Sarno, affermò nel corso dell’interrogatorio di “non avere nulla a che fare con l’omicidio Vassallo” e di conoscere “per nome, ma non di persona” il primo cittadino cilentano.