CAPACCIO PAESTUM. È stata discussa nel corso dell’odierna seduta della Camera dei Deputati, l’interrogazione parlamentare, presentata dai deputati Pd Simone Valiante e Giuseppe Fioroni, inerente la progettazione dell’intervento per la realizzazione del sottopasso di Paestum, con relativo marciapiede, e la collocazione delle cupole geodetiche nell’area archeologica. La risposta è arrivata, in aula, dal sottosegretario del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Francesca Barracciu, la quale, in maniera molto dettagliata, ha dapprima ricostruito le fasi burocratiche salienti dei vari progetti redatti dal Comune di Capaccio in passato, sottolineando in merito tutti i pareri negativi delle Soprintendenze, in particolare sul progetto del 1994, “bocciato da tutti gli organi centrali del Ministero”. Successivamente, la Barracciu ha evidenziato, relativamente all’attuale opera progettata dall’Amministrazione Voza (ovvero il maxi progetto da 12 mln di euro relativo alla “Mobilità turistica, sistema della sosta, viabilità e sottopasso ferroviario alla stazione di Paestum”) quanto segue: “La questione sottopasso a sud-est della cinta muraria di Paestum è annosa – ha precisato il Sottosegretario – l’attuale progetto di realizzazione dell’opera, in corso ma non ancora esecutivo, costituisce parte di un più ampio progetto di mobilità, accoglienza e fruibilità turistica nell’area archeologica, sul quale, nell’ultima Conferenza dei Servizi del 22 ottobre 2014, la Soprintendenza competente ha espresso parere positivo, subordinato a due precise condizioni: la prima, non sovraccaricare di traffico veicolare la fascia esterna delle mura, con il recupero delle aree di parcheggio a sud-est e di volumi e spazi dell’ex stabilimento Cirio, di proprietà dello Stato, in un’ampia ridefinizione strategica dell’accesso all’area archeologica e dei servizi della Soprintendenza; seconda condizione, che tutti i lavori fossero preceduti da apposite indagini archeologiche preliminari. Per quanto riguarda il marciapiede – conclude la Barracciu – si fa presente che è progettato per una lunghezza di 1.100 metri, e finalizzato alla tutela e salvaguardia dei turisti che affluiscono a piedi nella zona, e giova precisare che non sono previste opere di scavo o cementificazione indiscriminata”. Il sottosegretario, infine, plaude all’opera così: “L’attuale progetto, messo a gara dal Comune, ha recepito tutte le indicazioni migliorative e tutte le prescrizioni provenienti dalle Soprintendenze, tra cui l’eliminazione di alcune costruzioni ritenute inidonee alla salvaguardia del patrimonio archeologico ed al delicato aspetto paesaggistico e naturalistico dell’area; in questi termini, il progetto è stato approvato dalle Soprintendenze locali”.
Per quanto concerne la sistemazione delle cupole geodetiche, la Barracciu in pochi secondi ha illustrato la situazione: “Si tratta di strutture removibili e provvisorie, come specificato nelle autorizzazioni rilasciate dalle Soprintendenze, che hanno chiesto, tra l’altro, un dettagliato calendario delle manifestazioni da realizzarvi all’interno, tra cui la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, proprio a testimonianza del carattere temporaneo delle strutture e, quindi, delle autorizzazioni concesse”.
L’on. Valiante si è detto parzialmente soddisfatto della risposta ottenuta, aggiungendo: “Ringrazio per la dettagliata rappresentazione della situazione fornita dal sottosegretario Barracciu; si tratta di una zona di alto valore archeologico, famosa in tutto il mondo, pertanto mi auguro che il Ministero continui a vigilare e monitorare tutte le progettualità avviate dal Comune di Capaccio nella zona, così come i rapporti dell’ente con le Soprintendenze locali”.