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Capaccio, polemica parcheggi. De Caro: "Ragni s'informi meglio su cosa ho fatto io da assessore"
Comunicato Stampa
11 agosto 2015 08:44
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CAPACCIO. In merito alla polemica relativa ai nuovi parcheggi realizzati a Capaccio Capoluogo, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dal consigliere comunale di opposizione, Gennaro De Caro (nella foto): “Ho avuto modo di leggere le riflessioni, inopportune e fuori luogo, del vicesindaco Nicola Ragni su quello che considero il suo ennesimo scivolone ‘da intellettuale’ e ritengo doveroso fare solo alcune precisazioni, non per spirito polemico, ma per restituire la realtà ai cittadini rispetto a tematiche fondamentali che l’assessore ai LL.PP. ha completamente e strumentalmente stravolto, nel tentativo di  limitare l’altrui libertà di pensiero e di parola. Poche parole, dunque, per chiudere una polemica personale che rischia di oltrepassare la soglia del disgusto. Mi scuso, innanzitutto per non esser nato foca ammaestrata che canta o tace al fischio del domatore. Mi scuso anche per non appartenere a quella categoria di uomini del Sud che il re normanno Roberto il Guiscardo definiva “Homines caccarelli et merdacoli, parvique valoris” (la traduzione la lascio al nostro erudito latinista). Ma non intendo più tollerare atteggiamenti arroganti e sprezzanti da parte di un vicesindaco che sta condannando il nostro Comune ad una preoccupante situazione di declino. Non un solo argomento, infatti, ho letto nelle sue righe, non una valutazione politica, ma solo grida scomposte di chi non si sente compreso e piange isolato nell’idolatria del proprio ego smisurato. Le sue uscite sono pretestuose, per non dire viziate da un’ignoranza politico-amministrativa di fondo. Da navigato depistatore, focalizza l’attenzione su questioni effimere e non risponde in maniera pertinente alle interrogazioni che gli rivolgo, rimanendo sfuggente e ambiguo. A parte l’ironia gratuita cui ci ha ormai abituato, l’unico aspetto che appare evidente è l’arroganza con la quale esercita un ruolo di governo locale così delicato. Il suo dileggio è profondamente fuori luogo, così come la sua vuota insolenza, chenon cambiano comunque la realtà delle cose, soprattutto perché usate nel goffo tentativo di scaricare le proprie responsabilità ad altri. Si percepisce dal tono e dai contenuti delle sue dichiarazioni. Per lui non contano le procedure, il rispetto delle regole e la legittimità degli atti amministrativi; la gestione del territorio sembra essere cosa intima, familiare. Ma un conto è la realizzazione di un’opera pubblica per dare una risposta alle attese dei cittadini, altro è eseguire un’opera pubblica in dispregio di ogni regola e comunque senza acquisire le prescritte autorizzazioni secondo i dettami del procedimento amministrativo. Tutto ciò, evidentemente, è diventata una prassi e un diverso modo di operare non sembra riguardare né l’attività del vicesindaco né dell’Amministrazione in carica, visti i pessimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti, come la sistemazione delle cupole a Paestum, lo sbancamento delle dune, la sistemazione delle sponde del Sele, la proposta di costruzione della centrale a biomasse; tutti fatticelli che appartengono alla sua augusta storia! Il vice-primo cittadino, perciò, farebbe bene a risparmiarsi l’ironia fuori luogo e, magari, a informarsi meglio prima di parlare. Ogni ulteriore commento sarebbe superfluo e, a questo punto, la responsabilità è anche di coloro che non gli spiegano la differenza tra menzogna e realtà, tra comportamenti leciti e non. Qui mi fermo, tralasciando le perfidie e invitando a farla finita una buona volta: lo stucchevole è già virato sul grottesco e perfino sul comico. Non capisco, infatti, a cosa possa riferirsi il richiamo al lessico o alle origini capaccesi. Per l’aspetto lessicale e dialettico, non si capisce da quale pulpito viene la predica. Se l’esperienza amministrativa deve aiutare a migliorarsi, mi chiedo cosa abbia fatto germogliare nel vicesindaco, dal momento che né il lessico, né gli aspetti tecnici del procedimento amministrativo sembrano appartenergli più di tanto. L’invito che gli rivolgo è quello, semmai, di informarsi sulle opere realizzate nel periodo in cui sono stato assessore in questo Comune e soprattutto a prestare maggiore attenzione alle procedure seguite. Certamente ne trarrebbe qualche insegnamento. Sono certo che di questo i cittadini avranno memoria e soprattutto sapranno farne buon uso quando sarà il momento”.



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