PAESTUM. E’ stato disposto, nelle ultime ore, il dissequestro per le due ville, realizzate in località Borgo Nuovo, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, dai fratelli Barlotti, noti imprenditori capaccesi. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Salerno a seguito della caduta in prescrizione del reato per decorsi termini temporali. Al momento, il provvedimento di dissequestro riguarda solo una delle due costruzioni ma, a breve, un analogo provvedimento sarà disposto anche per la seconda villa. Entrambe le costruzioni erano già state sottoposte a due sequestri penali: una prima apposizione dei sigilli, effettuata dai vigili urbani di Capaccio Paestum, per conto della Procura della Repubblica di Salerno, aveva interessato solo le due ville realizzate in maniera pressoché identica e adiacente, in considerazione del fatto che le due abitazioni stavano sorgendo in difformità rispetto alle autorizzazioni rilasciate dal Comune; il secondo sequestro era stato, invece, effettuato nella primavera del 2007, dal personale del Corpo Forestale dello Stato del Comando Stazione di Foce Sele, che aveva apposto i sigilli anche l’intera area circostante composta di un vasto giardino e di un accesso sulla strada principale (via Magna Graecia) peraltro di proprietà comunale. A motivare il secondo sequestro penale il fatto che sulla proprietà gravava una sospensiva dei lavori, che al tempo del primo sequestro erano ancora in corso.
Gli accertamenti eseguiti al tempo da parte degli uomini agli ordini del comandante Marta Santoro si era, infatti, potuto riscontrare che i lavori erano continuati e, addirittura, si era provveduto a creare due ingressi su via Magna Graecia in completa violazione del vincolo paesaggistico, al quale la zona di Borgo Nuovo è sottoposta. La denuncia per abusivismo edilizio era scattata nei confronti dei due imprenditori, in qualità di proprietari delle opere e committenti dei lavori, e di una terza persona individuata quale esecutore delle opere edili. Ai tre furono anche contestate le violazioni derivanti dai danni arrecati alle proprietà comunali dal momento che furono demolite siepi, aiuole e una parte di marciapiede, nonché una palizzata e una rampa per l’accesso dei diversamente abili, determinando l’occupazione di un’area che risulta essere demanio dello Stato- Comune in quanto sottoposta a demanio idrico dello Stato.
Ad oggi, comunque, nei confronti dei due imprenditori resta in piedi il procedimento amministrativo in conseguenza del riscontro del reato di abusivismo edilizio, nel cui merito restano, quindi, in piedi anche le relative ordinanze di abbattimento per il ripristino dello stato dei luoghi, emesse al tempo dal sindaco di Capaccio Paestum.