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SCOPERTI NUMEROSI EPISODI DI USURA
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Battipaglia-Capaccio, racket e droga a luci rosse: chiesto il processo per 63 indagati
Redazione
03 ottobre 2015 08:46
Eye
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BATTIPAGLIA. Sono in tutto 63 gli indagati coinvolti nell’inchiesta condotta dalla Dda di Salerno per spaccio di droga, racket, usura e prostituzione nella Piana del Sele, per i quali i magistrati antimafia inquirenti hanno chiesto il rinvio a giudizio.
Si tratta dei vertici, fiancheggiatori ed una fitta rete di spacciatori riconducibili ad un’organizzazione criminale che aveva base in due club a luci rosse di Eboli e Battipaglia, e in un bar di Capaccio. Secondo i pm, al vertice vi era Carmine Marino di Bellizzi, coordinatore della vendita delle sostanze stupefacenti: lo sfruttamento delle lucciole, provenienti dall’Est Europa, veniva praticato per attirare clienti ed abbinare spettacoli e prestazioni hard allo smercio della droga, con la complicità dei gestori dei locali; episodi di usura e pizzo, invece, spuntano fuori dalle rivelazioni di un imprenditore capaccese, finito sotto strozzo e costretto a fuggire per timore degli usurai, consentendo agli inquirenti di scoprire diversi episodi di usura all’ombra dei Templi dal 2002 al 2007; rilevanti anche i casi di un ingegnere informatico di Capaccio, che si era rivolto alla banda per ottenere il rientro di perdite economiche legate ad una truffa in cambio di 15mila euro pagati in più tranche, e di un distributore di alimentari di Bellizzi, costretto a cedere tutto per pagare i debiti.
A decidere in quanti andranno a processo, e sull’accoglimento di eventuali richieste di rito alternativo, sarà il gup Pietro Indinnimeo nell’udienza preliminare fissata, il 20 ottobre prossimo, presso il Tribunale di Salerno.



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