AGROPOLI. Scontro Domini-Alfieri sulle telecamere inattive ad Agropoli. Sei gli impianti di videosorveglianza installati, già da quattro anni, e mai entrati in funzione, posizionati in punti strategici della città: porto, Piazza della Mercanzia, via Pio X, Piazza Vittorio Veneto, via Taverne e lungomare San Marco. Il progetto prevedeva anche una settima telecamera mobile, da posizionare all'interno della stazione ferroviaria di Agropoli. Installate tra il 2005 e il 2007, grazie a due finanziamenti regionali concessi all'allora amministrazione capeggiata da Antonio Domini, le telecamere, sono rimaste sempre inattive. Ironica, ma secca, la risposta dell'attuale sindaco di Agropoli, Francesco Alfieri, che ha ribadito la presenza di problemi tecnici con la società elettrica Enel e con le imprese che hanno provveduto all'installazione delle telecamere. "Mi fa un po' sorridere che si parli sempre di queste telecamere – afferma Alfieri – mi fa venire in mente quando da bambino insieme con i miei amici ci impuntavamo sempre sulle stesse cose. Ecco, ci sono persone che si impuntano su queste telecamere. Sarebbe sicuramente un bene per la città averle funzionanti, ma non mi sembra che ci siano tutti questi problemi di sicurezza o allarmi sociali talmente gravi da dover essere controllati e ripresi". Resta il fatto, comunque, che un sistema di videosorveglianza, come quello presente nella città di Agropoli, sarebbe di sicuro un ottimo rimedio contro gli atti di vandalismo e un modo efficace di far sentire più tranquilli e protetti i cittadini. Ed è proprio l’ex sindaco di Agropoli, Antonio Domini, ad accusare, di fatto, l'Amministrazione attuale. "Da 4 anni, ormai - contesta Domini - sono state installate queste telecamere, che dovrebbero controllare molte zone della città, ed è presente anche una sala controllo al comune di Agropoli. Il tutto frutto di due finanziamenti regionali. Eppure non si capisce perchè le telecamere non funzionino. Si dice che ci sia un problema con il collegamento elettrico e che l'Enel non conceda la corrente elettrica per procedere con l'attivazione. Io credo sia tutto falso, dal momento che in quattro anni non è possibile non riuscire a compiere quei passaggi burocratici e tecnici necessari alla messa in funzione del sistema di videosorveglianza. Credo ci sia un diverso problema, che riguarda il degrado della città in generale, la noncuranza che quest'amministrazione ha nei confronti del territorio".
Anita Sessa